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ISSN 2282-1694
Tempo di lettura:  6 minuti
data:  04 luglio 2022

Gli indicatori per l’analisi e la valutazione: un primo approccio di espressione del valore sociale della CRI

Marco Accorinti, Francesca Cubeddu, Silvia Piscitelli

Una collaborazione tra Università di Roma Tre e Croce Rossa Italiana porta ad una proposta di metodo per l'elaborazione del bilancio sociale. Si tratta del primo passo di un cammino che potrà portare ad ulteriori sviluppi nell'ambito della valutazione di impatto e della definizione della strategia dell'organizzazione.


Il presente articolo mostra il lavoro realizzato nel corso del 2021 da Croce Rossa Italiana (anche CRI), nello specifico dall’Unità Operativa Pianificazione strategica, Monitoraggio e Innovazione e dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli studi Roma Tre. Una collaborazione scientifica nata a luglio 2020 sotto forma di progetto pilota con la finalità di realizzare un progetto di ricerca per la definizione metodologica e la creazione di un sistema di indicatori utili alla stesura del Bilancio Sociale e alla misurazione della Strategia della Croce Rossa Italiana 2018-2030. L’articolo, suddiviso in due parti, descrive il processo di realizzazione degli indicatori, la futura valutazione di impatto e gli sviluppi previsti per i prossimi anni.

Dalla definizione degli indicatori della Croce Rossa Italiana alla valutazione d’impatto

Come è noto la Croce Rossa Italiana fu fondata più di 150 anni fa dall’idea di Jean Henry Dunant, scaturita dall’esperienza vissuta durante la Battaglia di Solferino[1] del 24 giugno 1859. La CRI è dal 2017 un Organizzazione di volontariato e, pertanto, un Ente del Terzo settore (ETs). Il suo fine è di assolvere il mandato umanitario attraverso l’assistenza di un numero crescente di persone esposte alle vulnerabilità e agire in conformità ai Sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unità, Universalità).

La CRI si articola su tre livelli di organizzazione territoriale (Locale, Regionale e Nazionale), ognuno rappresentato da un differente organo: Comitato Territoriale (664), Comitato Regionale (21), Comitato Nazionale (1). Il 2021 è stato un anno rilevante per la CRI poiché ha messo in opera dei processi di sviluppo, come la stesura del primo, strutturato, Bilancio Sociale[2]. Il Bilancio Sociale è un adempimento richiesto agli ETs (ex art. 14 del D.Lgs. 117/2017, e D.L. del 4 luglio 2019) e come tale, la CRI ha l’obbligo di elaborarlo. La redazione del Bilancio Sociale ha come finalità l’espressione del valore sociale dell’Ente. A tale scopo, l’Unità Operativa Pianificazione strategica, Monitoraggio e Innovazione della CRI, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, ha delineato nel corso del 2021 un set di indicatori utili a definire l’identità, la missione, i risultati, le azioni dell’Associazione. Sono stati formulati indicatori sociali, economici, ambientali.

La definizione degli indicatori è avvenuta dopo un lungo processo interno di osservazione e di individuazione di dimensioni, concetti, proprietà (Lazarsfeld, 1969; Marradi, 1984) rappresentativi dell’identità, della mission, della vision e delle attività dell’Associazione. Per la creazione degli indicatori sono state ideate 16 schede suddivise per tematiche, in linea con i potenziali contenuti del Bilancio Sociale. Ogni scheda, in accordo con le indicazioni ministeriali, è costituita da quattro elementi:

  • indici, gli argomenti principali da inserire nel Bilancio Sociale;
  • contenuti specifici, codificati da indicatori disponibili per la misurazione di output e di outcome, sia per il Comitato Nazionale sia per i Comitati territoriali (che costituiscono l’organizzazione locale dell’Associazione, essendo, una Rete associativa nazionale);
  • fonti informative, per la raccolta e l’analisi dei dati o delle informazioni;
  • categorizzazione dell’indicatore, rispetto all’essenzialità o volontarietà degli argomenti in funzione delle Linee Guida Ministeriali sulla redazione del Bilancio Sociale.

Le 16 schede sono articolate, come si osserva nello Schema 1, con un argomento principale che ne definisce le proprietà:

Schema 1. Argomenti delle 16 Schede in cui è strutturato il Bilancio Sociale della CRI

  1. descrizione delle dichiarazioni e degli elementi essenziali per il Bilancio Sociale, gli impegni dell’anno e le sfide future
  2. nota metodologica, che ripercorre tutta la costruzione del Bilancio Sociale
  3. identità della Croce Rossa Italiana
  4. obiettivi che l’Associazione si è prefissata nell’anno
  5. aspetti organizzativi
  6. approfondimento sui soci-volontari
  7. altre tipologie di forme di volontariato attivate
  8. dipendenti e i collaboratori
  9. caratteristiche degli stakeholder
  10. attività a livello nazionale 
  11. attività a livello internazionale 
  12. attività diverse
  13. implementazione della Strategia della Croce Rossa Italiana 2018-2030
  14. dimensione economica 
  15. raccolta fondi
  16. elementi relativi all’impatto ambientale

Le attività nazionali, internazionali e quelle riportate nella Strategia 2018-2030 sono state codificate seguendo la categorizzazione indicata nella Carta dei Servizi e delle Attività della CRI[3], realizzata durante il 2021. Ogni scheda presenta un numero diverso di indicatori in base all’oggetto di analisi e alla valutazione di impatto che sarà effettuata. Il numero degli indicatori totali per tutte le sedici schede è 1.939, comprendenti sia quelli identificati per l’attività del Comitato Nazionale sia quelli relativi ai Comitati territoriali. Un livello di dettaglio molto approfondito, come si comprende dal numero elevato di indicatori, che si concentra principalmente sull’analisi delle attività svolte nell’anno di riferimento (863 indicatori) e sull’implementazione della Strategia della Croce Rossa Italiana 2018-2030 (817 indicatori).

Le sedici schede rappresentano un “contenitore di indicatori ideali” da utilizzare sia per la realizzazione dei futuri Bilanci Sociali sia per la misurazione e la valutazione di impatto della Strategia della Croce Rossa Italiana 2018-2030, ma anche per la valutazione della performance dell’Associazione. Gli indicatori definiti sono, nell’anno in corso, in fase di monitoraggio e saranno, pertanto, validati nei prossimi anni in modo da valutare non solo il prodotto dei percorsi di innovazione sociale e dei progetti della CRI, ma anche il valore prodotto dagli outcome. Per una ETs gli indicatori di impatto (Accorinti e altri, 2020) illustrano le conseguenze oltre gli effetti immediati sui beneficiari diretti degli interventi. Mostrano l’impatto che il progetto, insieme a fattori esterni, produce sulla collettività e sull’ambiente. La legge n. 106 del 2016[4] definisce la valutazione dell’impatto sociale e le Linee guida[5] emanate in seguito, presentano i criteri di tale valutazione (intenzionalità, rilevanza, affidabilità, misurabilità, trasparenza): la CRI sta lavorando per poter effettuare nei prossimi anni l’analisi dell’impatto sociale delle sue attività e della sua Strategia 2018-2030.

Il Bilancio Sociale della Croce Rossa Italiana: uno strumento per l’innovazione

Il Bilancio Sociale rappresenta uno strumento non solo di rendicontazione ma anche di innovazione, poiché mette in luce le caratteristiche di un processo organizzativo, la trasparenza, le linee comunicative seguite e il processo lavorativo interno previsto per la realizzazione. Ciò mostra il valore e rendiconta le responsabilità, i comportamenti e i risultati sociali, ambientali e economici dell’Associazione (Gruppo Studio Bilancio Sociale, 2007; Rusconi, 2006). Un lavoro interno che rappresenta un processo continuo di analisi e di elaborazione. La sua stesura avviene in partecipazione fra i membri dell’equipe, garantendo in tale modo una sicurezza nella sua realizzazione. La creazione di un sistema di indicatori ha permesso di poter comprendere e definire una metodologia, da consolidare negli anni, che permetta di redigere il Bilancio Sociale della CRI ma, anche, trasmetterne il Valore, l’immagine e l’adeguatezza delle azioni. Parafrasando Weber (1922) si vuole osservare l’espressione delle azioni rispetto al valore.

Per il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, è stata una nuova esperienza che ha portato a una presa di coscienza del lavoro del sociologo con gli Enti del Terzo settore (Accorinti, 2008) e dei suoi contributi possibili nella realizzazione di documenti, attività e analisi previsti dai Decreti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, come il Bilancio Sociale o la Valutazione di impatto sociale: un percorso di analisi sociologica che vede la realizzazione della teoria in prassi (Marx, 1888) o, la messa in pratica del valore (Weber,1919). Per tale ragione, il 2021 ha rappresentato il principio di un percorso che la Croce Rossa Italiana sta costruendo e strutturando. Il set di indicatori realizzato per analizzare la CRI mostra l’esigenza di ideare strumenti che permettano la lettura, l’analisi e la valutazione dell’Associazione e delle sue caratteristiche. L’impegno della CRI, contestualmente alla realizzazione del Bilancio Sociale 2021, è quello di validare gli indicatori rilevati in modo da indentificare quali possano rappresentare, senza distorsioni, il Valore sociale prodotto, la performance, la mission e la strategia. La realizzazione di tali indicatori permette di valorizzare e misurare i prodotti della CRI in modo da realizzare nei prossimi anni la valutazione d’impatto sociale dei programmi, delle operazioni e della Strategia CRI 2018-2030.


Bibliografia

Accorinti M. (2008). Terzo settore e welfare locale. Roma: Carocci.
Accorinti M. (2020). Il volontariato è già un valore. Proposta di analisi e misurazione del valore sociale generato. Roma: IRPPS.
Biancone P., Secinaro S. (2020). La valutazione dell'impatto sociale. Aspetti metodologi. Londra: Pearson.
Cipolla C., Vanni P. (a cura di) (2013). Storia della Croce Rossa Italiana al 1914. Milano: FrancoAngeli.
Gruppo Studio Bilancio Sociale (2007). Il Bilancio Sociale. Gli indicatori di performance nella rendicontazione sociale. Milano: Giuffrè editore.
Lazarsfeld P.F. (1969). Dai concetti agli indici empirici. In: Boudon R., Lazarsfeld P.F. (a cura di) L’analisi empirica nelle scienze sociali. Bologna: Il Mulino, pp. 41-52.
Marradi A. (1984). Concetti e metodi per la ricerca sociale. Firenze: Giuntina.
Marx K. (1888). Ludwig Feuerbach und der Ausgang der Klassischen deutschen Philosophie. Berlin: Dietz. Traduzione italiana: Ludwig Feuerbach e il punto d'approdo della filosofia classica tedesca. Roma: Editori Riuniti, 1976.
Rusconi G. (2006). Il Bilancio Sociale. Economia, etica e responsabilità dell’impresa. Roma: Ediesse.
Siza R. (2013). La professione del sociologo tra sviluppo e diffusione della Sociologia. in “Sociologia Italiana”. Milano: EGEA.
Vanni P., Baccolo M.G. (a cura di) (2017). Un Souvenir de Solférino. Nepi (VT): Press Up, I edizione 2013.
Weber M. (1919). Wissenschaft als Beruf. Politik als Beruf. München-Lipsia: Berlang von Donder & Bumblot. Traduzione italiana: La scienza come professione. La politica come professione. Torino: Einaudi, 2004.
Weber M. (2019). Economia e Società. Roma: Donzelli Editore. Edizione originale del 1922.


 

[1] Per approfondimenti sulla battaglia di Solferino e sulle origini della CRI si rimanda a: Vanni, Baccolo (a cura di) (2017) e Cipolla, Vanni (a cura di) (2013).

[2] Scaricabile, insieme all’estratto in lingua italiana e inglese, al seguente link: https://cri.it/2021/07/30/online-bilancio-sociale-2020-croce-rossa-italiana/ (data ultima consultazione 21/05/2022).

[3] La Carta dei Servizi e delle Attività della CRI è disponibile al seguente link: https://cri.it/2021/06/15/carta-servizi-e-attivita-croce-rossa-italiana/ (data ultima consultazione 21/05/2022).

[4] La legge 6 giugno 2016 n. 106 Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.

[5] Decreto del 23 luglio 2019 Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell'impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore.

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Marco Accorinti

Università Roma Tre

Professore associato di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre. Già primo ricercatore CNR presso l’Irpps di Roma. Si occupa da anni di ricerca e valutazione sulle politiche sociali e i sistemi di welfare, in particolare nel campo delle migrazioni.

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Francesca Cubeddu

Università Roma Tre

Assegnista di ricerca presso l’Università di Roma Tre. PhD in Teoria e Ricerca Educativa e Sociale presso l’Università Roma Tre. Le tematiche di ricerca affrontate sono i sistemi di welfare, gli impatti delle politiche sociali, disuguaglianze sociali e le dinamiche fra l’ambiente e il sistema sociale.

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Silvia Piscitelli

Università Roma Tre

Responsabile dell’Unità Organizzativa Pianificazione strategica, Monitoraggio e Innovazione dell’Associazione Croce Rossa Italiana – OdV. Esperta in progettazione sociale ed europea, si occupa da anni anche di pianificazione strategica, monitoraggio e valutazione di impatto.

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