Libri - Manuale del diritto degli enti non profit

È uscito nei giorni scorsi per l’editore Bononia University Press di Bologna il Manuale di diritto dell’economia degli Enti non profit di Alceste Santuari.

Si tratta di una pubblicazione immaginata dall’autore come manuale per gli insegnamenti giuridici rivolto agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Management dell’Economia Sociale dell’Università di Bologna, ma che costituisce in realtà uno strumento utile a chiunque voglia disporre di una guida aggiornata su una molteplicità di aspetti normativi che caratterizzano il Terzo settore dopo la riforma.

In tutto il mondo, ricorda Santuari, pur con diverse tradizioni giuridiche e sociali, in molti settori della convivenza civile, dalla tutela dei diritti sociali e alla promozione di forme di cittadinanza attiva, dai servizi socio-sanitari all’educazione, dal turismo sociale alla difesa dell’ambiente, dalla tutela del patrimonio artistico alla promozione dello sport e dello spettacolo, è possibile registrare una presenza significativa degli enti non profit, che assumono un ruolo parallelo a quello delle pubbliche amministrazioni nel realizzare e mettere a disposizione dei cittadini beni e servizi di interesse collettivo. Se a questo si aggiunge che le amministrazioni pubbliche spesso sono affaticate dal bureaucratic constraint, ossia l’obbligo di procedere in base a regole fisse che finiscono da un lato per divenire estremamente complesse e, dall’altro, per ostacolare in molti casi una ragionevole risposta nelle specifiche circostanze in esame, emerge l’importanza di queste organizzazioni nell’offrire risposte ai bisogni del cittadini, sia con riferimento al non profit basato sul volontariato, sia a quello organizzato su base imprenditoriale.

Ma comprendere queste organizzazioni richiede diversi passaggi: la consapevolezza della complessità della gestione delle organizzazioni, il mix di competenze e di professionalità che ciò richiede e le responsabilità che comporta, la necessità di interpretare l’agire umano in modo meno semplicistico rispetto a quanto non sia usuale nell’ambito della letteratura economico-giuridica. Richiede inoltre di soffermarsi sugli strumenti - co-programmazione, co-progettazione e accreditamento – attraverso i quali gli enti del Terzo settore possono relazionarsi con le pubbliche amministrazioni in modo coerente con le proprie specificità e legittimamente contribuire a realizzare progetti e interventi, spesso caratterizzati da un elevato grado di innovazione.

Questo evidenzia come la denominazione di “manuale di diritto” possa a ben vedere stare stretta a questo volume, dove le strumentazioni giuridiche sono analizzate a partire da una concezione non meramente formale di cosa è il Terzo settore e del ruolo che può giocare nel benessere delle nostre società.

Venendo ora allo sviluppo specifico del volume, il primo capitolo presenta la riforma del Terzo settore e inquadra la definizione del Terzo settore nell’ambito dei contenuti sopra richiamati. Il secondo capitolo descrive le diverse famiglie di Enti del Terzo settore. Il terzo capitolo approfondisce il tema delle imprese sociali nelle diverse declinazioni. Il quarto capitolo si concentra sul tema dei controlli nelle diverse forme, quelli interni da parte degli organi dell’ente stesso, quelli da parte della pubblica amministrazione e quelli delle reti associative. Il quinto capitolo riguarda i rapporti di collaborazione tra Enti pubblici e Terzo settore, partendo dalle direttive europee, proseguendo poi con lo studio delle partnership pubblico private per poi concentrarsi sugli strumenti degli articoli 55, 56 e 57 del Codice del Terzo settore. Infine il sesto capitolo sviluppa il tema dei titoli giuridici che abilitano gli Enti Terzo settore a relazionarsi con la pubblica amministrazione a partire dall’accreditamento. Il Manuale contiene anche riferimenti ai provvedimenti emanati nel periodo dell’emergenza sanitaria “Covid-19”.