CAUTO è un’impresa in dialogo. Il dialogo costante con le intelligenze collettive che costituiscono le sue “comunità di riferimento”. Da questo nascono innovazione e dinamismo imprenditoriale.
L’eccellenza è un gioco di comunità. Gregory Bateson, uno dei principali punti di riferimento dell’ecologia intesa come teoria sistemica, affermava che il gioco è una cosa seria. È fatto di regole, linguaggi e costruzioni semantiche che i diversi individui scambiano, traendo soddisfazione nel farlo. Per la Rete di Cooperative Sociali CAUTO l’eccellenza è diventata la sintesi tra economia circolare e approccio ecologico. Ci nutriamo di dialoghi, troviamo le regole, costruiamo luoghi/case in cui dare forma alle nostre idee.
Attenzione all’Ambiente, alle Persone e alla Qualità costituiscono il tratto distintivo di DNA aziendale delle cooperative sociali bresciane della Rete CAUTO. Attenzione declinata come disposizione ad essere costantemente in ascolto e inter-azione con le diverse comunità di riferimento, portatrici di interessi e bisogni. Le esperienze, le attività e i servizi sviluppati nel tempo sono la traduzione creativa di questa connessione ecologica col territorio e i propri stakeholder. L’azione (in)comune diviene il filo rosso di questo racconto.
CAUTO è la prima delle cooperative sociali bresciane riunite oggi sotto il contratto di Rete CAUTO. La cooperativa affonda le sue origini nell’associazionismo. Tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90, i pochi volontari dell’Associazione CAUTO comprendono che le opportunità offerte dalla valorizzazione dell’ambiente possono essere la chiave generativa di percorsi lavorativi per persone ai margini. Con la Legge 381/91, CAUTO diventa cooperativa sociale di inserimento lavorativo per trasformare in risorse le persone fragili, scartate dal mercato del lavoro e ai margini della società. Nasce così, venticinque anni fa, la cooperativa CAUTO.
La Rete CAUTO è un sistema che aggrega la cooperativa CAUTO, l’associazione Maremosso che riunisce persone attente al tema della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e il consorzio CantierAperto che oltre alla cooperativa CAUTO aggrega altre cooperative sociali nate negli anni seguenti:
Operano inoltre insieme alla Rete Cauto circa 100 volontari.
La Rete CAUTO oggi è riconosciuta sul territorio come grande realtà aziendale che si occupa di rifiuti, identificata dai i camion gialli con la margherita del logo che attraversano il territorio della Provincia di Brescia.
Perché “CAUTO”? Il nome CAUTO nasce l’innesto di due parole CANTIERE e AUTOLIMITAZIONE, valori fondanti della Rete di Cooperative Sociali di inserimento lavorativo. La parola Cantiere pone l’accento sulla valenza valoriale e manuale del lavoro, sull’operosità del brulicare umano in un grande cantiere di lavoro. Il Lavoro come strumento di acquisizione di dignità, di relazioni, di inclusione; specialmente in situazioni di grave emarginazione e disagio sociale. L’Autolimitazione come buona prassi individuale e collettiva, in grado di ridurre a monte il bisogno. Autolimitazione che non richiede consumo e sfruttamento ma trasformazione: dai rifiuti alle risorse, tanto vale sia per le cose, sia per le persone ai margini e nuovamente incluse in un contesto lavorativo e sociale.
La storia della Rete Cauto di questi venticinque anni ha dimostrato che è possibile crescere imprenditorialmente e diventare grandi riducendo gli sprechi e inserendo al lavoro persone svantaggiate: le cooperative sociali della Rete CAUTO dal 2010 al 2018 hanno complessivamente raddoppiato il numero di lavoratori, mantenendo una percentuale di inserimento lavorativo superiore al 40%; il fatturato complessivo è di circa 23 milioni di euro e il valore della produzione redistribuito per circa l’80% ai lavoratori come costo del lavoro, frutto del tentativo di trovare, con innovazione e creatività, un punto, un punto di equilibrio tra riduzione della marginalità sociale e crescita di marginalità economica da reinvestire.
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2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
Lavorat. |
236 |
273 |
304 |
331 |
362 |
386 |
427 |
453 |
455 |
Certo i dati economici sono importanti e garantiscono la sostenibilità del progetto sociale; ma qual è l’elemento che ha fatto la differenza, che ha permesso a Rete CAUTO di evolvere nel corso del tempo e che a ben vedere spiega anche il successo imprenditoriale?
Volendo riassumere la risposta in una formula, Rete CAUTO è un’impresa in dialogo. Il dialogo costante, interno ed esterno, alimentato anche con strutture organizzative e di governance diverse, ha permesso di dare un valore più circolare all’economia. Le evoluzioni che hanno accompagnato CAUTO sono rintracciabili nella radice che accomuna le parole ecologia ed economia: l’Oikos, l’abitare/il trovare luogo, in un dialogo (logos) e con delle regole comuni (nomos).
In dialogo con chi? Il dialogo implica un’alterità e, molto spesso, questa alterità per CAUTO non è stata rappresentata da singoli, ma piuttosto da intelligenze collettive, le “comunità di riferimento” con cui la Rete CAUTO si relaziona: soci, lavoratori, amministrazioni pubbliche, associazioni, imprese, cittadini. Queste comunità, portatrici di domande, stimoli, nuove sfide, hanno fatto evolvere il campo di attività di Rete CAUTO. Infatti, se da sempre CAUTO svolge alcuni particolari servizi, tanti altri si sono invece sviluppati negli anni, per rispondere tanto alle mutevoli esigenze del mercato, quanto ai nuovi bisogni emergenti del territorio, rimanendo ancorati coerentemente alla mission dell’inclusione sociale.
Questo ha significato da una parte dare vita, nel corso degli anni, essere un’impresa sociale dinamica, rivolta verso l’investimento e l’innovazione cosi da assicurare sostenibilità e inserimento lavorativo.
CAUTO: lo sviluppo di un’impresa dinamica. In particolare, gli ultimi sei anni danno conto di un processo di valorizzazione di alcuni servizi storici delle cooperative sociali, in particolare i servizi di raccolta e il trasporto dei rifiuti in diversi Comuni della Provincia di Brescia; la raccolta degli abiti usati, che si svolge sin dal 1999 in collaborazione con Caritas Diocesana di Brescia; l’attività di gestione dei rifiuti per enti pubblici e aziende private. Contemporaneamente, sono state avviate nuove tipologie di attività per differenziare il più possibile i servizi offerti: è nato il servizio di trasporto di beni per aziende, enti pubblici e privati o privati cittadini, diversificando l’attività in base alla tipologia di beni e alle distanze. È stato sviluppato un intero settore dedicato all’officina per i mezzi aziendali, con un significativo investimento effettuato dal 2015, che consente di svolgere il servizio di trasporto operato dalla flotta di 170 mezzi. Anche la tradizionale attività di manutenzione del verde ha saputo diversificare le tipologie di servizi offerti per nuovi target, riducendo sempre di più la stagionalità dei lavori, distribuiti durante tutto l’anno. L’avvio di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti di 10.000 mq ha dato una svolta importante all’attività e all’area di servizi compresi della filiera del ciclo dei rifiuti, sia in termini di qualità che in termini di volumi. Tale scelta ha rappresentato, in termini economico-finanziari, e di perseguimento dei fini sociali, una vera e propria sfida che con il tempo ha prodotto risultati importantissimi: nel 2017 l’attività ha permesso di impiegare 29 persone di cui 13 in progetto di inserimento lavorativo e con elevati standard tecnici e ambientali.
Ma ha significato al tempo stesso sviluppare altre attività che sono difficilmente comprensibili in una mera ottica produttiva, ma che interpretano l’attenzione alle persone, l’attenzione all’ambiente, l’attenzione alla qualità dei servizi svolti sul territorio; queste attività sono inserite in un’area di CAUTO denominata “Nuovo senso alle cose”; sono attività e progettualità che oltre a generare economie circolari innescano economie di prossimità e di bene comune. Sono attività che pur potendo apparire, a prima vista, una sorta di “distrazione” dalla vocazione imprenditoriale, sono profondamente inserite nell’identità della Rete CAUTO e rappresentano un punto qualificante del proprio essere “impresa in dialogo” con il territorio.
Tra le attività presenti nell’area Nuovo Senso alle cose, la Dispensa Sociale è l’evoluzione della prima attività svolta della cooperativa sociale CAUTO. I primi volontari recuperavano le derrate alimentari scartate presso l’Ortomercato di Brescia e le distribuivano a scopo sociale ad una comunità per minori. Oggi il modello è un servizio consolidato per la gestione sostenibile delle eccedenze alimentari e dei rifiuti prodotti dai punti vendita e dai supermercati della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nel territorio di Brescia e della provincia. Il servizio genera ricadute sul territorio con vantaggi ambientali (una riduzione pari all’85% dei rifiuti indifferenziati prodotti da ciascun punto vendita e una riduzione delle emissioni di CO2 dovute al loro smaltimento), sociali (riuso di beni alimentari scartati attraverso la redistribuzione a scopo sociale e occupazione e inclusione sociale grazie agli inserimenti lavorativi) ed economici. I dati del 2018 confermano i volumi dell’ultimo quinquennio:
Mentre CAUTO prosegue nell’attività di intercettazione dei rifiuti, la Dispensa Sociale prosegue oggi come attività di distribuzione ad enti benefici grazie all’associazione di volontariato MAREMOSSO, riconosciuta nel 2019 da Regione Lombardia, quale piattaforma di secondo livello per la distribuzione di aiuti alimentari. L’associazione nata per volontà dei cooperatori di CAUTO è il touch point interno all’organizzazione ed anche il primo contatto con il tessuto associativo della Provincia. La Dispensa Sociale oggi è luogo di scambio che permette sia di dare spazio a percorsi di attivazione di utenza fragile, con la sperimentazione di percorsi di volontariato protetto, sia di raccogliere direttamente dalle antenne del territorio nuova conoscenza sui bisogni emergenti.
Nel dialogo con i territori sono sorti possibilità e interesse per CAUTO di giocare un ruolo coesivo all’interno di contesti che seppur vicini, molto spesso sono portatori di sguardi divergenti. Nasce così nel 2014 il Banco di Comunità, un luogo dove, grazie ad una piattaforma tecnologica di sharing, le persone possono scambiare oggetti o disponibilità. Non vi sono transazioni monetarie e la sede del Banco di Comunità è il luogo dove le persone possono poi incontrarsi fisicamente per scambiare gli oggetti. Ogni scambio è registrato su una card di cui sono dotati gli iscritti (associazioni o cittadini) sotto forma di punti di FIL (Felicità Lorda Interna). La sede di incontro e scambio è presidiata da un facilitatore che favorisce l’incontro tra i partecipanti agevolando gli scambi possibili. Ad oggi due sono le esperienze ideate sul territorio, la prima a Castiglione delle Stiviere in Provincia di Mantova, la seconda a Rovato in Provincia di Brescia, su iniziativa di Fondazione Cogeme Onlus. Questa iniziativa non genera solo benefici rispetto al “prodotto” (la possibilità di disporre senza costi di un oggetto), ma anche e soprattutto per la sua capacità di aggregare le persone, costruendo relazioni fiduciarie tra stakeholder prima distanti. Inoltre, mantenendo uno spazio fisico e la presenza di un operatore sul territorio, il Banco di Comunità diventa un osservatorio decentrato della Rete che catalizza e porta a sua volta, osservazioni, stimoli, domande utili nello sviluppo di nuovi servizi e progetti e soprattutto promuove percorsi di attivazione degli stessi beneficiari.
Il Banco di Comunità è stata la scintilla che ha generato in CAUTO un cambiamento interno e ha portato alla nascita prima dell’ufficio “Innovazione e Progetti” e poi nel 2018 del settore Officina Sociale, braccio operativo dell’innovazione sociale della Rete CAUTO. Questo progetto è stato infatti un banco di prova della cooperativa di intercettare nuove forme di bisogno e conseguenti risposte inclusive e comunitarie. In questo modo si è data forma alla ricerca di fonti di finanziamento e sostenibilità per progettualità inclusive interpretando un preciso modo di essere imprenditivi: credere e investire in progettualità tecnicamente solide generando fiducia in enti erogatori e in partner rappresentativi di istanze e punti di vista compositi. Per questi grandi cantieri di lavoro costituiti dalle cooperative della Rete CAUTO non mancano progetti importanti che vedono la Rete CAUTO nel ruolo di tessitori di fili di Comunità. Ogni anno, circa 20 progetti vengono co-progettati in partnership composite e speculari del tessuto sociale comunitario, di questi circa la metà sono poi effettivamente messi in atto. La co-progettazione, con la messa a fattor comune di idee, competenze, risorse, diviene il metodo per ricollocare l’economia in un contesto di prossimità raggiungendo l’esito straordinario e auspicato: il bene comune.
ITA-CA è una software house nata all’interno della rete CAUTO che attua attraverso l’innovazione digitale che la capacità di essere collettori per il territorio; valorizza l’esperienza acquisita all’interno di CAUTO nei propri processi di digitalizzazione per cercare risposte e soluzioni a nuovi bisogni e accompagnando aziende, cooperative, enti pubblici, verso l’ambiente digitale. Trasformare la valorizzazione dell’Ambiente, sia pure digitale, in nuove opportunità lavorative e di maggiore inclusione sociale si conferma essere una delle sfide oggi più importanti per CAUTO. È l’approccio innovativo alla prossimità che consente la nascita del Banco di Comunità e che si afferma in tutta la sua urgenza nei giorni di incessante emergenza al tempo del Covid-19. La digitalizzazione dell’intera organizzazione ha consentito in tempi record la continuità del lavoro, per la stessa Rete CAUTO e per committenti che hanno scelto di praticare una nuova valorizzazione dell’Ambiente e delle sue relazioni, in questo caso virtuali. Una risposta concreta che consente, nonostante tutto, di guardare con fiducia al futuro.
L’attenzione alla comunità, per le imprese cooperative, rappresenta un tratto peculiare e identitario, coniugato, a livello valoriale, nel principio di mutualità. Eppure la mutualità, in questi tempi contemporanei, risulta essere oggi necessaria, ma non sufficiente. Ce lo dimostra il contesto sociale in cui siamo inseriti, e che è cambiato e continuerà a cambiare velocemente, portando in evidenza nuove sfide sociali e ambientali, nuovi bisogni.
Oggi abbiamo la prova, del fatto che l’innovazione è per noi della Rete CAUTO il tentativo di traslare il concetto di mutualità in prossimità. Dove, restando in tema di economia circolare, non è sufficiente promuovere lo scambio, ma occorre alimentare e allenare una capacità di lettura costante delle continue trasformazioni a cui le imprese oggi sono sottoposte. Oggi più che mai è importante non disperdere i fondamenti identitari, ma sostenere una cultura organizzativa resiliente, pronta al cambiamento, in connessione ecologica con il territorio.
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