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ISSN 2282-1694
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Argomento:  Welfare - Attualità
data:  15 novembre 2025

Cosa è la mercatizzazione del terzo settore?

Luca Fazzi

La recente ricerca Euricse "La mercatizzazione dei servizi sociali nel welfare locale in Italia", coordinata da Luca Fazzi, ha dato avvio ad un dibattito sui media di settore. Al di là delle posizioni in merito, è importante comprendere cosa si intende con "mercatizzazione", tema che sarà al centro del numero 1/2026 di Impresa Sociale.


Il 30 ottobre scorso Euricse ha pubblicato la ricerca "La mercatizzazione dei servizi sociali in Italia", che analizza il progressivo spostamento delle cooperative sociali dalla tradizionale fornitura di servizi su committenza pubblica verso la vendita diretta ai privati, le opportunità e i rischi che ne conseguono e l'impatto di questo cambiamento sulle organizzazioni. Nei giorni successivi Vita.it ha pubblicato un intervento del presidente di Legacoop sociali Ascari, "I servizi sociali evolvono, ma non chiamiamola mercatizzazione", nel quale si critica l'utilizzo del termine "mercatizzazione" considerandolo connotato negativamente. Di qui l'intervento di Luca Fazzi, che ha coordinato la ricerca Euricse, in cui si puntualizza il significato del termine - di per sé neutro - che si riferisce ad un processo di grande rilievo che da alcuni decenni interessa la cooperazione sociale.

Il tema della mercatizzazione sarà al centro del numero 1/2026 di Impresa Sociale in uscita il 15 marzo 2026.


 

Il dibattito italiano sul terzo settore e la cooperazione sociale si è caratterizzato negli ultimi anni da un elevato livello di ideologia. La conseguenza è che grande confusione regna sotto il cielo. Abbiamo pensato di dedicare uno dei prossimi numeri alla mercatizzazione della cooperazione sociale e vale la pena chiarire cosa si intende allora con questo concetto per evitare fraintendimenti e difficoltà di comprensione.

La mercatizzazione anzitutto non è una cattiva parola, o una parola stigmatizzante, di cui vergognarsi. Così come il termine mercato è neutro, lo stesso vale per la mercatizzazione. Si può operare nei mercati generando esternalità positive o negative, approfittandosi del prossimo oppure perseguendo obiettivi di crescita e sviluppo sociale. 

La mercatizzazione della cooperazione sociale non è affatto un fenomeno nuovo nonostante ultimamente l’idea dei mercati sociali abbia preso forma come alternativa al rapporto tra cooperative e pubbliche amministrazioni. 

Per mercatizzazione si intende infatti il processo di sostituzione del sistema di finanziamento del terzo settore basato su donazioni e contributi, diffuso anche nella fase pionieristica di sviluppo della cooperazione sociale con un modello incentrato sui contratti e la vendita di servizi. 

Storicamente la mercatizzazione nei paesi europei, e in Italia in particolare, si realizza attraverso il processo di integrazione nelle politiche pubbliche. I mercati sociali sono dunque mercati pubblici e spesso senza rendersene conto la cooperazione è diventata attore di mercato incontrando le tipiche difficoltà di incontro tra domanda e offerta nell’ambito della sfera pubblica. 

La mercatizzazione della cooperazione sociale verso i privati è una variante emergente del più ampio processo di incontro con i mercati causata dalla duplice pressione della dipendenza da mercati pubblici oggettivamente in difficoltà e dalla volontà di soddisfare nuove aree di domanda emergenti. 

La mercatizzazione non è un processo lineare e pensare che esso non implichi anche il rischio di tradimento degli ideali e della mission sociale della cooperazione sociale è ipotesi naif sconfessata da decenni di letteratura scientifica sia in Italia che a livello internazionale. 

La mercatizzazione pubblica ha aumentato il rischio dell’impoverimento della qualità del lavoro sociale attraverso compressione dei salari e soprattutto standardizzazione e prestazionalizzazione dei servizi.

La mercatizzazione verso i privati a sua volta presenta sia opportunità che rischi di mission drift ovvero di divergenza graduale tra obiettivi dichiarati e azioni delle organizzazioni.  

I cambiamenti del welfare e della società con il declino demografico e la stagnazione economica (oltre che le politiche di riarmo) indicano che la leva dei mercati pubblici sarà sempre più sofferente e è importante sviluppare in parallelo quella dei mercati privati.

Come si può perseguire questa strada mantenendo specialità della mission sociale e rendimenti economici al momento è oggetto di grandi interrogativi. Trovare a essi risposta non è solo una sfida imprenditoriale e di politiche di welfare ma anche scientifica e è necessario intensificare la ricerca e raccogliere evidenze empiriche su un terreno ancora in larga parte incognito di conoscenze. 

Prima di tutto però è importante disporre di un vocabolario di base per dare il giusto nome ai concetti e partire dall’assunto che solo un onesto criterio di demarcazione popperiano che basa la scientificità delle teorie sull’ipotesi di falsificabilità può consentire di fare passi avanti con la conoscenza.

Rivista-impresa-sociale-Luca Fazzi Università degli Studi di Trento

Luca Fazzi

Università degli Studi di Trento

Co - direttore di Impresa Sociale. Professore ordinario di Sociologia presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università degli Studi di Trento.

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