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Fondata da CGM / Edita e realizzata da Iris Network
ISSN 2282-1694
Tempo di lettura:  2 minuti
Argomento:  Libri
data:  05 agosto 2020

Libro - I custodi della bellezza

Redazione

I custodi della bellezza è un libro di Gregorio Arena che ci accompagna a riflettere sul significato delle tante esperienze di cittadini che si prendono carico dei beni comuni; mettendosi in rete entro un disegno condiviso, esse possono diventare il perno di un Patto nazionale per la ripartenza.


I custodi della bellezza è un libro di Gregorio Arena che ci accompagna a riflettere sul significato delle tante esperienze, sviluppatesi nel nostro paese, che vedono i cittadini prendersi cura “di parchi, scuole, piazze, beni culturali, teatri, sentieri, spiagge, boschi, aree abbandonate e tanti altri beni pubblici sia materiali, come quelli appena citati, sia immateriali, come la legalità, la memoria collettiva, i canti popolari o i dialetti.” Non si tratta di una mera operazione di supplenza a compiti delle istituzioni, ma, secondo le parole dell’autore, di orgogliosa espressione di cittadinanza, di sovranità e di assunzione di responsabilità verso il Paese e al tempo stesso di creatività trasformativa, in grado, soprattutto quando inserita in una visione consapevole e condivisa, di cambiare il volto delle nostre città.

I custodi sono quindi i cittadini che, singolarmente o entro forme associate, scelgono di prendersi cura dei beni comuni affiancando le istituzioni; la bellezza è l’Italia, paese ricco di storie, culture, paesaggi da tramandare alle generazioni future e oggi da sostenere nello sforzo di ripartenza successivo all’emergenza sanitaria. E il fatto di prendersi cura di beni comuni genera di per sé comunità: “Con il “pretesto” di prendersi cura dei beni comuni del proprio paese o del proprio quartiere gli abitanti di un borgo o di una città escono di casa, scendono in strada, si incontrano, discutono, si organizzano, lavorano insieme con gli altri cittadini e con l’amministrazione producendo senso di appartenenza, senso civico e coesione sociale, liberando le infinite energie positive nascoste nelle nostre comunità.”

Da quasi vent’anni, dalla riforma costituzionale del 2001 che con l’articolo 118 ha affermato il principio di sussidiarietà, “l’ordinamento giuridico non soltanto riconosce ai cittadini il diritto di prendersi cura dei beni pubblici, ma addirittura impone alle amministrazioni di sostenerli in questa loro meritoria azione di cura anziché, come spesso accade, ostacolarli con mille cavilli burocratici”. E in questo solco si colloca l’esperienza dei Regolamenti per l’amministrazione condivisa promossi da Labsus e adottati da oltre duecento comuni italiani e dei tanti patti di collaborazione tra cittadini e istituzioni.

Così avviene che beni pubblici (ma anche, talvolta, beni privati messi a disposizione della comunità, come il parco di una villa) diventino beni comuni, o, si potrebbe anche dire, in beni di comunità, in quanto resi disponibili ad una comunità grazie alla responsabilizzazione e all’impegno dei suoi membri.

L’auspicio è che, in questa particolare e delicata fase, sia possibile, a partire da queste esperienze, dare vita ad un Patto nazionale per la ripartenza fra cittadini e istituzioni, fondato sulla cura dei beni comuni. Ciò può poggiare da una parte sul capitale di cittadinanza attiva presente e potenziale, dall’altra su un quadro giuridico che – il riferimento è all’art. 55 del Codice del Terzo settore e ai Regolamenti per l’amministrazione condivisa – offre utili strumenti tecnico giuridici; ma deve ora organizzarsi adeguatamente per collegare le migliaia di esperienze di presa in carico dei beni comuni, comprese quelle che si sviluppano nell’informalità, in una grande rete a scala nazionale che “consenta lo scambio di esperienze, informazioni e competenze fra tutti coloro che, per loro libera scelta, desiderano prendersi cura dei beni pubblici materiali e immateriali”; il sogno è quello di un intero Paese che si prende cura di sé stesso e dei suoi beni pubblici, liberando le infinite energie nascoste nelle nostre comunità per vivere meglio tutti.


Il libro di Gregorio Arena “I custodi della bellezza. Prendersi cura dei beni comuni. Un patto tra cittadini e istituzioni per far ripartire l’Italia” è scaricabile dal sito di Labsus in formato elettronico con una spesa di 5 euro, destinati al sostegno delle attività di Labsus.

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