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ISSN 2282-1694
Tempo di lettura:  2 minuti
Argomento:  Policy
tag:  Sanità
data:  30 ottobre 2023

Medicina territoriale a prova di pandemia?

Eddi Fontanari

Durante la pandemia era diffusa la consapevolezza della necessità di rafforzare la medicina territoriale. E, in effetti, sono stati assunti indirizzi - case della comunità, ospedali di comunità, Centrali operative territoriali - coerenti con tale priorità. Ma, realmente, come stanno andando ora le cose?


La pandemia di Covid-19 ha messo in luce le molteplici criticità del nostro sistema sanitario e, nonostante il passato difficile, rimane ancora da capire se siamo realmente pronti a fronteggiare un'eventuale nuova ondata pandemica di grandi proporzioni. Abbiamo assistito a tanti proclami e celebrazioni ma la domanda da porsi è: siamo sicuri di aver imparato la lezione? 

A tal riguardo, un recente monitoraggio sul progresso del potenziamento della medicina territoriale, condotto dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha evidenziato non poche difficoltà nella realizzazione della tanto auspicata infrastrutturazione dei servizi socio-sanitari di prossimità. Ad oggi, delle strutture programmate, solo il 13% delle Case della comunità (previste entro il 2026), il 17% degli Ospedali di comunità (entro il 2026) e il 12% delle Centrali operative territoriali (entro il 2024) sono state effettivamente realizzate. Da notare, poi, che in sette regioni/province autonome nessuna di queste tre tipologie è ancora attiva.

Altresì preoccupante è l’incapacità di garantire la continuità di servizio territoriale (ovvero 24 ore su 24, 7 giorni su 7), alla base dell’istituzione delle Case della comunità, che risulta soddisfatta solo nel 17% delle realtà funzionanti.

Concentrandosi sulle Case della comunità operative, che dovrebbero rappresentare lo strumento cardine della misura del PNRR, soltanto il 50% dispone di un medico di medicina generale e in meno del 30% dei casi è presente un pediatra di libera scelta. 
Questi primi dati confermano l'importanza vitale della costruzione di contesti operativi e sociali che favoriscano una collaborazione sinergica tra competenze specialistiche, e più in generale, tra tutti gli attori della filiera socio-sanitaria, compresi i potenziali utenti finali dei servizi. In questo contesto, è essenziale considerare seriamente gli strumenti di co-programmazione e co-progettazione quale condizione abilitante degli investimenti di natura più convenzionale (materiale-economica), a superamento di logiche e paradigmi obsoleti.

Nell’ambito dei servizi socio-sanitari, è fondamentale promuovere una governance sistemica del processo di costruzione e di successiva gestione della medicina territoriale che sostenga meccanismi cooperativi di funzionamento della filiera. Come già evidenziato in precedenti studi condotti da Euricse (l'Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale), il Terzo settore – soprattutto quello di matrice più imprenditoriale – potrebbe rappresentare il soggetto più adatto al raggiungimento di tali obiettivi grazie al suo forte radicamento territoriale e alle dinamiche di funzionamento partecipative ‘dal basso’. 

Al contrario, la traslazione che sembra delinearsi di parte delle risorse stanziate nel PNRR verso il fondo di edilizia sanitaria sembra andare nella direzione opposta, a riprova della interpretazione ancora distorta di questa politica, improntata a dare paradossalmente più rilievo al settore del mattone che non alla costruzione di ambienti di lavoro dignitosi e in grado di rispondere a bisogni sempre più crescenti e complessi della popolazione. 

Questo orientamento potrebbe ostacolare l’introduzione di una medicina territoriale solida e funzionale ai bisogni comunitari e consegnarci un sistema ancora più inefficace e inefficiente del precedente (con cui abbiamo dovuto fare i conti durante la fase pandemica), incentivando comportamenti opportunistici ed estrattivi come quelli, sempre più presenti e diffusi, praticati dai cosiddetti ‘gettonisti’ (con un ulteriore spreco di risorse pubbliche).

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Eddi Fontanari

Euricse

Ricercatore presso Euricse.

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Argomento:  Policy
tag:  Sanità
data:  30 ottobre 2023
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