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ISSN 2282-1694
Tempo di lettura:  2 minuti
Argomento:  Terzo settore
data:  23 giugno 2020

Gregorio Arena: sussidiarietà orizzontale e Terzo settore

Redazione

Art. 55 e Regolamenti per l'amministrazione condivisa sono gli strumenti con cui i due sottoinsiemi del "polo dell'interesse generale" - Terzo settore e cittadini che agiscono per il bene comune - collaborano con il "polo dell'interesse pubblico" - la pubblica amministrazione - in logica sussidiaria.


Leggi la relazione di Gregorio Arena “Sussidiarietà orizzontale ed enti del Terzo Settore”

L’11 giugno, in occasione del seminario organizzato dall’Osservatorio Terzjus “I rapporti tra pubbliche amministrazioni ed Enti di Terzo settore. Prospettive e criticità alla luce degli articoli 55 e 56 del Codice, Gregorio Arena ha tenuto una relazione che contiene un interessante tentativo di inserire in un impianto coerente le azioni tese all’interesse generale realizzate dal Terzo settore e dai cittadini e quindi di collocare entro uno schema concettuale unificato gli strumenti della coprogrammazione e coprogettazione dell’articolo 55 del Codice del Terzo settore e i patti di collaborazione.

Ma andiamo con ordine.

Esistono, evidenzia Arena, tre grandi poli: il polo degli interessi pubblici, che vede come attori le amministrazioni dello Stato; il polo degli interessi privati, rappresentato da tutti i soggetti - cittadini e imprese - che perseguono i propri legittimi interessi; ed infine il polo dell’interesse generale, rappresentato dagli enti del TS e, come si vedrà, dai cittadini, nel momento in cui operano per finalità che trascendono i loro interessi privati. Questo polo dell’interesse generale è a pieno titolo coinvolto nella realizzazione dei principi fondanti la Repubblica contenuti nei primi articoli della Costituzione e in particolar modo nella realizzazione dei diritti fondamentali che essi mirano a garantire, anche (art. 3, 2° comma) operando attivamente per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ne precludono la piena fruizione.

Ciò premesso, continua Arena, tra questi tre poli si sviluppano delle relazioni e, in particolare, il polo degli interessi pubblici si relaziona, per una evidente affinità di intenti, con il polo dell’interesse generale, articolato in due sottoinsiemi: il primo è costituito dal complesso degli enti del Terzo settore, con cui la collaborazione è disciplinata, come abbiamo visto, dall’art. 55 CTS. Il secondo sottoinsieme, molto più fluido, è rappresentato dalle centinaia di migliaia di cittadini attivi, singoli e associati, con cui la collaborazione è disciplinata dai Regolamenti per l’amministrazione condivisa dei beni comuni e dai relativi patti di collaborazione.

Mentre per quanto riguarda gli enti del TS la loro collocazione nel polo dell’interesse generale dipende ovviamente dalla loro storia e tradizione, oltre che dal Codice del TS, per quanto riguarda invece i cittadini ciò non è così scontato: i cittadini infatti sono da una parte portatori di interessi privati, dall’altra possono temporaneamente “migrare” nel polo dell’interesse generale. In altre parole, i cittadini possono appunto essere in certi momenti portatori di interessi privati e in altri perseguire l’interesse generale, assumendo il ruolo riconosciuto dall’art. 118, ultimo comma della Costituzione e che è compito della Repubblica favorire. E a ben vedere, questa prospettiva rende più ricco e complesso anche il compito degli Enti di Terzo settore, “soggetti bifronti” che da una parte, in quanto “cittadini associati”, sono destinatari del sostegno dei soggetti pubblici ai sensi dell’art. 118, ultimo comma e dell’art. 55 del CTS; dall’altra sono essi stessi chiamati a favorire le autonome iniziative dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.

Di fronte a tale scenario, in ottica sussidiaria, le amministrazioni, il polo dell’interesse pubblico, si relazionano in modi e con strumenti diversi a seconda dei due sottoinsiemi di soggetti che incarnano il polo dell’interesse generale.

Con gli Enti del Terzo settore, il coinvolgimento attivo da parte delle amministrazioni, che si estrinseca nella co-programmazione e nella co-progettazione, è disciplinato in primo luogo dal principio di sussidiarietà e poi dall’art. 55 del CTS e, auspicabilmente, da regolamenti comunali in materia. Con i cittadini attivi il rapporto di collaborazione con le amministrazioni è regolato dal principio di sussidiarietà, dai Regolamenti per l’amministrazione condivisa e dai patti di collaborazione.” Così, termina Arena, il cerchio si chiude: con una pluralità di strumenti, originati dall’attuazione del principio di sussidiarietà e due diversi sottoinsiemi di soggetti che ne sono portatori.

 

Leggi la relazione di Gregorio Arena “Sussidiarietà orizzontale ed enti del Terzo Settore”

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