Nel centro storico di Genova, i Giardini Luzzati rappresentano un esempio di come innovazione sociale, rigenerazione urbana e collaborazione tra pubblico e privato si fondono in un progetto unico trasformando, grazie all'azione di un'impresa sociale, un'area trascurata in un polo culturale e aggregativo.
Nel cuore del centro storico di Genova, i Giardini Luzzati rappresentano un esempio emblematico di come innovazione sociale, rigenerazione urbana e collaborazione tra pubblico e privato si fondono in un progetto unico. La gestione di questo spazio è affidata alla cooperativa sociale il Ce.Sto, un’attrice radicata nel quartiere che ha saputo interpretare i bisogni locali e trasformare un'area trascurata in un polo culturale e aggregativo. Il presente contributo è frutto di un lavoro di accompagnamento alla crescita organizzativa della cooperativa sociale il Ce.Sto da parte dell’impresa sociale On!. I primi risultati dell’accompagnamento mostrano come la scommessa strategica abbia portato alla creazione di un luogo per le comunità che vivono questo territorio.
Il progetto dei Giardini Luzzati nasce nel 2013, quando la cooperativa il Ce.Sto, già attiva da decenni nel sostegno a minori in difficoltà e migranti, decide di prendere in gestione l'area, una piazza pubblica con annessa area archeologica, oltre a spazio bar e campetto sportivo, sulla quale non vi era, fino a quel momento, un pensiero strategico da parte del Comune. L'obiettivo iniziale era chiaro: rigenerare uno spazio pubblico degradato, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità locale. Questa scelta è stata sostenuta da una visione tipica delle cooperative di comunità, dove i membri non solo lavorano nel quartiere, ma vi risiedono, garantendo una comprensione diretta e profonda dei bisogni sociali e territoriali. Il contesto del centro di Genova si è modificato nel corso dei decenni vedendo l’aumento della presenza di persone di diverse nazionalità, la crescita dei bisogni socioeconomici e quindi la sempre più pressante esigenza di formulare soluzioni per l’integrazione culturale, sociale ed economica dei residenti di questo territorio. Queste condizioni hanno spinto la cooperativa il Ce.Sto a sviluppare la scelta della gestione diretta della piazza; il progetto è stato quindi visto come strategico per generare un investimento dal valore simbolico e dal potenziale impatto sociale, rilevante come esempio di rigenerazione urbana a capace di intervenire in modo ampio e articolato.
Oggi i Giardini Luzzati rappresentano un laboratorio di innovazione sociale. La cooperativa Ce.Sto gestisce lo spazio attraverso un patto di collaborazione con il Comune di Genova, un esempio concreto di amministrazione condivisa. Questo accordo consente di mantenere un equilibrio tra la dimensione pubblica del luogo e la flessibilità gestionale garantita dal soggetto privato.
L’offerta è estremamente diversificata, ma centrata rispetto alla mission principale elaborata per il luogo, ovvero, di animare uno spazio pubblico rendendolo un reale bene comune. La cultura è sicuramente uno dei punti centrali di questo luogo, la cooperativa organizza eventi musicali, spettacoli teatrali e workshop al fine di coinvolgere persone di diverse fasce d’età che vivono nel quartiere. L’altro elemento fondamentale dei Giardini Luzzati è l’essere un luogo di aggregazione aperto ed accessibile per tutti e tutte. Lo spazio si presta per attività ludiche, sia libere che organizzate da realtà ospitate dalla cooperativa, riesce inoltre ad essere spazio studio per studenti/esse delle scuole secondarie e dell’università; da qualche tempo gli stessi giovani hanno anche iniziato a collaborare con il Ce.Sto per la gestione della parte coperta dello spazio pubblico per organizzare eventi musicali.
Le due principali cornici di senso per lo sviluppo di questa esperienza sono state la sostenibilità e l’inclusione sociale[1]. La prima direttiva ha determinato il definire il funzionamento di questo spazio attraverso lo studio della riduzione del suo impatto (in particolare nella gestione del punto ristoro), l’incremento della gestione differenziata dei rifiuti, la promozione di un approccio di prossimità rispetto alla fornitura di servizi socioeducativi per il quartiere e la costruzione di una filiera di fornitori quanto più locale possibile. Questo indirizzo di senso porterà la cooperativa a programmare, per i prossimi anni, un investimento sostanziale nella creazione di una propria CERs a servizio delle persone del centro città. La seconda importante direttrice, strettamente legata alla prima, è il lavorare per una costante inclusione sociale dei residenti e dei gruppi sociali che vedono in Giardini Luzzati un punto di riferimento; questo si traduce nell’offrire uno spazio ad accesso gratuito a famiglie, studenti e studentesse e persone anziane, garantire un servizio di ristorazione a prezzi popolari, generare un’offerta di servizi socio-educativi integrata nelle attività della piazza e favorire l’accesso alla cultura per tutti oltre ad esser divenuto un luogo di riferimento per la comunità LGBTQ+ genovese.
A fronte dei risultati importanti raggiunti in 12 anni, emerge però una rilevante questione di organizzazione interna che è divenuta elemento di analisi nell’ultimo periodo. La cooperativa che gestisce lo spazio ha avuto una enorme successo, accompagnato da un’incredibile crescita interna (da meno di 10 dipendenti agli inizia a circa 160 attuali). La rapida espansione e la presa in carico di uno spazio complesso hanno creato tensioni organizzative non semplici da risolvere. Per questo motivo, nel 2024 la cooperativa ha intrapreso un profondo percorso di ripensamento del proprio funzionamento, sostenuto dai fondi del bando “Space 24” di Fondazione Compagnia di San Paolo. Questo percorso servirà anche per colmare un altro elemento critico emerso negli ultimi anni: gli operatori e le operatrici della cooperativa hanno sviluppato un importante lavoro sul campo senza però mai avere un approccio sistemico ma lasciando più alle singole volontà la modalità di sviluppo. Sebbene la spontaneità, la flessibilità e la creatività siano elementi utili per un buon lavoro sociale, differentemente dalla rigidità degli schemi e prassi prefissate, la mancanza di un pensiero condiviso sul lavoro di rete e relazione con il territorio rischia di far scivolare via l’importante patrimonio di esperienza e di competenze che la cooperativa riesce a crearsi da sé. In generale, possiamo quindi evidenziare come, a fronte di un incredibile successo, serva però sempre una costante riflessività sul proprio funzionamento e aderenza alla realtà, sfida che oggi la cooperativa il Ce.Sto lancia a sé stessa. Questo è inoltre utile per favorire il lavoro di multistakeholdership che altrimenti rischia di venir meno, soppiantato da necessità organizzative energivore. L’integrazione delle prospettive complementari al funzionamento di uno spazio comune è cruciale, di fatti la cooperativa il Ce.Sto si propone di potenziare questo aspetto nel prossimo futuro dato che la gestione della piazza ha richiesto, negli ultimi anni, un’attenzione quasi esclusiva al suo funzionamento.
Secondo la più recente letteratura[2], un luogo di comunità è uno spazio dove si intrecciano relazioni sociali, culturali ed economiche, contribuendo a rafforzare il tessuto locale. Questi spazi emergono all'interno di processi di rigenerazione urbana che adottano un approccio centrato sul territorio e sulla comunità, caratterizzato da risorse limitate, ma con una forte spinta dal basso. L'aspetto fondamentale è l'uso dello spazio come fulcro di servizi che generano valore collettivo per le comunità. Attraverso collaborazioni tra attori pubblici, il Terzo Settore e le comunità locali, viene promosso il riutilizzo adattivo di spazi, orientato al bene comune. Queste iniziative favoriscono sperimentazioni territoriali che sostengono nuovi modelli di welfare, economie civili, innovazione sociale, inclusione ed empowerment delle comunità coinvolte.
I Giardini Luzzati incarnano appieno questa definizione, dimostrando come un’iniziativa locale possa rispondere a sfide complesse come la marginalizzazione sociale, l’isolamento urbano e la sostenibilità ambientale. Non solo, questo luogo dimostra come il lavoro di sviluppo di comunità possa riferirsi non solo ad uno specifico gruppo sociale, ma ad un più ampio spetto di persone ed aggregazioni; in questo senso, Giardini Luzzati è un luogo per le diverse comunità che lo abitano e che qui si sentono accolte. La cooperativa il Ce.Sto, fortemente radicata nel quartiere, lavora per creare valore pubblico e promuovere l’inclusione sociale attraverso una gestione partecipata e flessibile.
I Giardini Luzzati sono un esempio di come uno spazio pubblico possa essere uno strumento potente di rigenerazione sociale e urbana divenendo un luogo per le comunità. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Genova e la cooperativa il Ce.Sto, questo spazio è diventato un modello replicabile per altre realtà italiane, capace di unire inclusione, sostenibilità e innovazione sociale. L’esperienza dei Giardini Luzzati dimostra che la costruzione di luoghi di comunità è una risposta efficace e sostenibile alle sfide contemporanee.
[1] “Italian community co-operatives and their agency role in sustainable community development”, Michele Bianchi, 2022, Journal of Co-operative Studies, vol. 55 n. 3, pp. 65-77
[2] “Spazi di Comunità – Ricerca valutativa sulle pratiche di riuso di spazi dismessi a fini collettivi”, 2024, NUVAP.
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