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ISSN 2282-1694
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Numero 1 / 2024

Echi

Sfruttare il potenziale dell’economia sociale per l’occupazione, l’innovazione e l’inclusione sociale: la Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sullo sviluppo delle condizioni quadro dell'economia sociale


Una nuova raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del novembre 2023, adottata su proposta della Commissione Europea, fornisce orientamenti concreti all’Italia e a tutti gli altri Stati membri sulla creazione di condizioni favorevoli affinché le organizzazioni dell’economia sociale possano prosperare e contribuire alla creazione di posti di lavoro di qualità e sostenere l’innovazione e l’inclusione sociale. È la prima volta che viene adottato un atto giuridico sull'economia sociale a livello europeo, a dimostrazione del crescere del riconoscimento del ruolo svolto dall’economia sociale negli ultimi anni.

La raccomandazione del Consiglio è una delle azioni annunciate dalla Commissione Europea nel suo piano d'azione per l'economia sociale, approvato nel dicembre 2021. Il piano delinea misure ambiziose da adottare entro il 2030 per promuovere l'innovazione sociale, l'economia sociale e i suoi diversi modelli imprenditoriali e organizzativi e rafforzare il suo impatto trasformativo sull'economia e sulla società.

Perché un’iniziativa Ue sull’economia sociale

L'economia sociale incarna l'economia di domani: promotrice di coesione sociale, sostenibile dal punto di vista ambientale e digitalmente avanzata. L’economia sociale ha il potenziale di svolgere un ruolo cruciale nella realizzazione del pilastro europeo dei diritti sociali e nel conseguimento degli obiettivi per l'UE per il 2030 delineati nel piano d'azione del pilastro, vale a dire aumentare i livelli di occupazione e di competenze e ridurre il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale.

Nonostante il riconoscimento e lo sviluppo crescenti degli ultimi anni, l'evoluzione dell'economia sociale nell'Unione europea è disomogenea. Le disparità sono evidenti, ad esempio, nella quota di occupazione retribuita rappresentata dall'economia sociale, che varia tra il 0,6 % e il 9,9 % tra gli Stati membri, con una media UE del 6,3 %. L’Italia, con un 8,8 %, si posiziona trai paesi con la quota più alta.

Adattare politiche e leggi per tenere conto dei diversi soggetti e modelli imprenditoriali nell'ambito dell'economia sociale, in una moltitudine di settori, è una sfida complessa. Per sostenere efficacemente l'economia sociale è necessario un approccio globale che tenga conto di tutti gli aspetti interconnessi che hanno un impatto su di essa. In molti Stati membri ciò necessita l'adeguamento dei quadri giuridici e fiscali, l'attuazione di politiche mirate da parte delle autorità pubbliche, nonché l'organizzazione di strutture e di un dialogo amministrativo e istituzionale efficaci per rispondere alle esigenze specifiche dell'economia sociale e facilitare la comunicazione e l’interazione con le parti interessate.

Cosa propone la raccomandazione del Consiglio

È qui che entra in gioco la raccomandazione del Consiglio. La raccomandazione fornisce orientamenti agli Stati membri per mettere in atto strategie e politiche che riconoscano, sostengano e mettano a profitto il contributo dell'economia sociale. L'ambito di applicazione è ampio e comprende settori quali l'occupazione e l'inclusione sociale, l'accesso ai finanziamenti, gli appalti pubblici, gli aiuti di Stato, la fiscalità, la misurazione dell'impatto sociale, i dati e le statistiche, che riflettono la varietà dei settori politici che influenzano l'economia sociale.

Per comprendere la raccomandazione del Consiglio e il suo potenziale impatto, è importante sapere che, pur stabilendo raccomandazioni chiare, essa consente agli Stati membri una certa flessibilità nella loro attuazione. Riconosce la diversità esistente nelle pratiche e negli ecosistemi nazionali e riconosce che le differenze nell'attuazione delle raccomandazioni possono derivare da tradizioni e circostanze nazionali, regionali o locali diverse. Di conseguenza, gli Stati membri dispongono della flessibilità necessaria per adattare l'attuazione delle raccomandazioni ai rispettivi contesti.

La raccomandazione del Consiglio è chiara per quanto riguarda le prossime tappe da intraprendere. Esorta gli Stati membri a formulare e attuare strategie globali che riconoscano e stimolino l'economia sociale o a adeguare le strategie e le iniziative politiche esistenti a tal fine. Tali strategie dovrebbero essere attuate entro 24 mesi dall'adozione della raccomandazione, ossia entro la fine del 2025. Si raccomanda agli Stati membri di istituire meccanismi di consultazione e dialogo tra le autorità pubbliche e le organizzazioni rappresentative dell'economia sociale al fine di orientare l'elaborazione di tali strategie.

Il ruolo della Commissione nella sua implementazione

Per assistere gli Stati membri nell'elaborazione delle loro strategie, la Commissione organizzerà una serie di seminari che si terranno da marzo a giugno 2024. Questi seminari riuniranno rappresentanti delle autorità pubbliche degli Stati membri, promuovendo lo scambio di conoscenze ed esperienze nella formulazione di strategie per l'economia sociale. Si prevede che circa 20 Stati membri parteciperanno a questo scambio, portando una diversità di esperienze e diversi livelli di sviluppo dell'economia sociale. Le discussioni saranno incentrate sugli elementi essenziali per disegnare strategie efficaci in materia di economia sociale, tra cui la creazione di una visione e obiettivi chiari, la creazione di strutture amministrative e istituzionali adeguate a garantire il coordinamento tra i dipartimenti e i livelli di governo, lo svolgimento di consultazioni delle parti interessate e il rafforzamento della visibilità e del riconoscimento dell'economia sociale. Gli Stati membri potranno anche fare leva sul programma Interreg Europa per facilitare gli scambi transfrontalieri e interregionali nello sviluppo o nell'attuazione delle loro strategie.

Mentre gli Stati membri si concentrano sullo sviluppo della loro strategia, la Commissione continuerà ad attuare il piano d'azione per l'economia sociale, che prevede oltre 60 azioni da attuare entro il 2030. Tali azioni mirano a migliorare l'intero ecosistema dell'economia sociale, dai quadri politici e giuridici e l'accesso ai finanziamenti ai servizi di sostegno alle imprese, l'espansione dell'innovazione sociale, il sostegno alla transizione verde e digitale dell'ecosistema e la promozione della consapevolezza e della comprensione. Nel 2025 la Commissione pubblicherà una relazione sull'attuazione del piano d'azione, che illustrerà in dettaglio i progressi compiuti e i nuovi sviluppi.

La raccomandazione del Consiglio raccomanda che gli Stati membri presentino alla Commissione relazioni sui progressi compiuti entro quattro anni dall'adozione e successivamente cinque anni. Queste scadenze sono state allineate con quelle con la raccomandazione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) relativa all'economia sociale e solidale e all'innovazione sociale. La Commissione collaborerà con l'OCSE per razionalizzare gli sforzi e ridurre al minimo gli oneri amministrativi per gli Stati membri. Sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri, la Commissione redigerà una relazione sulla valutazione delle azioni intraprese.

La raccomandazione del Consiglio è particolarmente ambiziosa, soprattutto per gli Stati membri con ecosistemi dell'economia sociale meno sviluppati. Le informazioni fornite dagli Stati membri sulla sua attuazione, insieme all’analisi dell’attuazione del piano d'azione per l'economia sociale, consentirà alla Commissione di identificare le potenziali sfide e di pianificare ulteriori azioni per colmare le lacune che dovessero emergere.

Come la raccomandazione può sostenere l’economia sociale in Italia

L'Italia vanta una ricca storia e tradizione di impegno civico e cooperativismo. L’ecosistema dell'economia sociale in Italia è ben sviluppato ed è spesso preso come riferimento da altri paesi. In effetti, molte buone pratiche italiane hanno contribuito agli orientamenti forniti nelle raccomandazioni del Consiglio. Un esempio degno di nota è il quadro giuridico del paese in materia di trasferimenti di imprese ai lavoratori tramite cooperative, che illustra il notevole potenziale di tali pratiche. Tuttavia, la raccomandazione del Consiglio può portare un valore aggiunto a tutti gli Stati membri, compresi quelli con ecosistemi più maturi come l'Italia.

Ad esempio, mentre le cooperative e le associazioni sono piuttosto consolidate in Italia, il concetto di impresa sociale è più recente. I vari attori appartenenti all’economia sociale non sono sempre percepiti come appartenenti ad un unico universo di soggetti. Inoltre, nonostante il peso dell'economia sociale in Italia, non esiste ancora una strategia nazionale a sostegno dell'ecosistema.

La raccomandazione del Consiglio può pertanto guidare l'Italia verso un approccio più olistico, essenziale per comprendere il ruolo economico e sociale e l'impatto di tutti gli attori dell'economia sociale. L'elaborazione di una strategia che riconosca i principi fondamentali, le caratteristiche e l'ambito di applicazione dell'economia sociale, comprese le diverse forme giuridiche e status che i suoi soggetti potrebbero adottare, può essere particolarmente utile in questo contesto anche per favorire l’innovazione sociale.

Poiché i soggetti dell'economia sociale operano tipicamente dal basso verso l'alto e hanno forti legami con le comunità, la cooperazione con gli enti locali e regionali è importante per rafforzare tale comprensione. È spesso a tali livelli che i soggetti dell'economia sociale devono affrontare maggiori sfide e necessitano di sostegno. Le regioni e le città italiane hanno già dimostrato il loro impegno a favore dell'economia sociale; ne è un esempio la strategia di Bologna per l'economia sociale locale. È giunto il momento di sfruttare questo impegno.

 Anche il monitoraggio dello sviluppo e dei risultati dell'economia sociale, stimolando la ricerca e raccogliendo dati strutturati, può contribuire a una più ampia comprensione dell'economia sociale e del suo impatto nel paese. Ad esempio, la raccomandazione del Consiglio raccomanda agli Stati membri di ampliare i loro sistemi di contabilità nazionale attraverso conti satellite per raccogliere dati supplementari e comparabili.

Gli sforzi per un maggiore riconoscimento possono essere estesi al grande pubblico, ad esempio attraverso campagne di comunicazione, eventi di sensibilizzazione e collaborazione con istituzioni come le università e i soggetti che offrono formazione. La raccomandazione del Consiglio suggerisce inoltre di sostenere azioni volte a replicare e ampliare le buone pratiche attraverso le reti dell'economia sociale e la comunicazione pubblica.

Il lavoro delle cooperative sociali è particolarmente degno di nota in Italia. Su questo fronte, la raccomandazione del Consiglio incoraggia gli Stati membri a istituire iniziative di partenariato che coinvolgano i soggetti dell'economia sociale nell'elaborazione e nell'attuazione di politiche attive del mercato del lavoro e di servizi sociali e di assistenza incentrati sulle persone. Vi sono molti esempi di proficue collaborazioni tra le autorità pubbliche e i soggetti dell'economia sociale, e l'Italia può trarre vantaggio dalla riproduzione e dall'ampliamento di tali pratiche coinvolgendo le varie forme di impresa sociale. La raccomandazione del Consiglio fornisce inoltre orientamenti sulle modalità per sostenere tali entità, ad esempio attraverso misure di aiuto di Stato e politiche fiscali.

Anche l'accesso al sostegno finanziario pubblico può svolgere un ruolo centrale nella creazione e nello sviluppo dei soggetti dell'economia sociale in Italia. Queste entità spesso incontrano grandi difficoltà nell'accedere alle risorse finanziarie rispetto ad altre imprese e un mercato della finanza sociale più forte può contribuire ad affrontare questa sfida. La raccomandazione del Consiglio suggerisce, ad esempio, di agevolare l'accesso a finanziamenti adeguati alle esigenze delle entità mobilitando finanziamenti privati attraverso sistemi di garanzia pubblici. Propone inoltre che i servizi non finanziari, come quelli forniti dagli incubatori e dagli acceleratori, siano più disponibili e accessibili. Ciò può aiutare i soggetti dell'economia sociale a progettare proposte e modelli imprenditoriali di migliore valore e a misurarne l'impatto. Il ruolo del finanziamento privato e delle fondazioni è importante e interessante in questo senso.

Il futuro dell’economia sociale

Stiamo vivendo un periodo straordinario per l'economia sociale. L'Organizzazione internazionale del lavoro e le Nazioni Unite hanno entrambi adottato risoluzioni sull'economia sociale rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Lo slancio politico a sostegno dell'ecosistema a livello europeo e globale non è mai stato così importante. Con l'attuazione della raccomandazione del Consiglio e del piano d'azione per l'economia sociale da parte degli Stati membri e della Commissione, nei prossimi anni si prevede uno sviluppo significativo dell'ecosistema dell'economia sociale. Ciò rappresenta un'ottima opportunità per gli attori dell’economia sociale per rafforzare il dialogo con i responsabili politici, individuare le sfide e contribuire a misure e politiche più efficaci e innovative. Gli attori dell'economia sociale hanno pertanto un ruolo fondamentale da svolgere e dovrebbero cogliere questa opportunità.

Per coloro che cercano ulteriori informazioni sul lavoro della Commissione in materia di politica dell'economia sociale, programmi di finanziamento dell'UE, informazioni per paese e risorse utili, invito anche consultare lo sportello per l'economia sociale, il punto di riferimento a livello europeo per tutti gli attori dell'economia sociale.

E altresì importante che gli attori dell’economia sociale nel loro insieme continuino a far sentire la loro voce, a livello locale, nazionale e europeo, per mantenere vivo l’interesse e l’impegno nei confronti dell’ecosistema dell’economia sociale in tutta l’Unione Europea.

 

Documenti

Consiglio dell’Unione europea - Raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale – Accordo politico, 29 settembre 2023.

Nazioni Unite – Risoluzione “Promuovere l’economia sociale e solidale per lo sviluppo sostenibile” (in lingua inglese), 18 aprile 2023.

Organizzazione Internazionale del Lavoro, Risoluzione sul lavoro dignitoso e l’economia sociale e solidale, 10 giugno 2022.

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