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ISSN 2282-1694
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Editoriale

La sfida dell’innovazione sociale

Andrea Bassi, Giulio Ecchia

Saggi

Il crowdfunding delle imprese sociali italiane

Bernardo Balboni, Ulpiana Kocollari, Ivana Pais

Valutare l'impatto sociale

Stefano Zamagni, Paolo Venturi, Sara Rago

Policy

Benefit corporation e impresa sociale

Paolo Venturi, Sara Rago

Echi

I beni confiscati al bivio

Mauro Baldascino, Michele Mosca

Numero 6 / 2015

Recensioni

Social and Solidarity Economy. Beyond the Fringe

Giulia Galera

Peter Utting (a cura di) (2015), Social and Solidarity Economy. Beyond the Fringe, Just Sustainabilities, Zed Books, London.

Il volume collettaneo curato da Peter Utting – con il contributo di Suzanne Bergeron, Stephen Healy, Carina Millstone, Bénédicte Fonteneau, Georgina Gómez, Marguerite Mendell, Paul Nelson, John-Justin McMurtry, Cecilia Rossel, Abhijit Ghosh, Ananya Mukherjee-Reed, Jean-Louis Laville, Justine Nannyonjo, Bina Agarwal, Béatrice Alain, Cristina Grasseni, Francesca Forno, Silvana Signori, Darryl Reed, Roldan Muradian, José Luis Coraggio, and Milford Bateman – analizza criticamente il vasto e diversificato campo d’azione dell’economia sociale e solidale ponendo attenzione, in particolare, alle sue determinanti e alle sue sfide. A differenza di altri contributi, al volume va riconosciuto il merito di adottare un approccio non ideologico, incline a far emergere tensioni e contraddizioni insite nei processi di crescita ed espansione dell’economia sociale e solidale. Si tratta quindi di una lettura fondamentale per coloro che sono interessati a comprendere le crescenti dinamiche dal basso che vedono protagonisti gruppi di cittadini interessati a promuovere un’economia più inclusiva e democratica. Il volume è quindi rivolto ad una pluralità di lettori tra cui operatori del settore della cooperazione internazionale, ricercatori, attivisti e policy maker.

Il concetto a cui gli autori fanno riferimento ha il pregio di collegare le più convenzionali nozioni di “impresa”, “imprenditorialità” e “protezione sociale” a concetti che hanno in sé una maggiore portata di cambiamento: diritti, eguaglianza, cittadinanza attiva, etica, solidarietà ed emancipazione (sociale, ambientale e distributiva). Di qui, il forte orientamento a favore di una giustizia sociale dell’economia sociale e solidale, che non ricomprende soltanto le organizzazioni appartenenti tradizionalmente all’“economia sociale” o al “terzo settore”, come le cooperative, le mutue e le organizzazioni non-governative, ma anche una miriade di gruppi di auto muto aiuto che spaziano dall’organizzazione di produzione di beni e servizi (reti di commercio equo e solidale, e altre tipologie di gruppi di acquisto solidale) alle associazioni dei lavoratori dell’economia informale, alle imprese sociali di più recente costituzione, fino alle monete complementari e ad alcune tipologie di crowdfunding digitale.

Le caratteristiche fondanti che accomunano le organizzazioni dell’economia sociale e solidale sono la priorità assegnata a obiettivi sociali e spesso ambientali, l’importanza data ad aspetti che hanno a che fare con l’etica e il ripensamento delle pratiche economiche al fine di promuovere l’autogestione democratica e la cittadinanza attiva. In sostanza, a differenza di altri concetti comunemente usati in letteratura, l’economia sociale e solidale integra obiettivi economici, sociali, ambientali e culturali con la dimensione politica insita nei modelli di governance partecipati e inclusivi che la contraddistinguono.

La domanda di ricerca a cui gli autori cercano di dare risposta, attraverso analisi teoriche e empiriche, è a quali condizioni l’economia sociale e solidale può crescere dimensionalmente o espandersi orizzontalmente a livello territoriale, mantenendo integri i propri valori e obiettivi. Più specificamente, la prima parte del volume è dedicata ad analizzare come il significato e le linee evolutive dell’economia sociale e solidale siano stati influenzati dai cambiamenti istituzionali, dall’evoluzione dei rapporti tra stato, mercato e società civile e dalle diverse correnti filosofiche e ideologiche, che si sono via via affermate nel corso degli ultimi due secoli. Ripercorrendo la storia dell’economia sociale e solidale vengono individuate alcune fasi di sviluppo, che ne spiegano l’altalenante percorso evolutivo. Dalla nascita all’inizio del diciannovesimo secolo di numerose iniziative solidali per mezzo di forme associative volte a promuovere l’empowerment economico e politico attraverso l’azione collettiva si è passati alla solidarietà filantropica finalizzata a ridurre la povertà attraverso donazioni individuali, quindi all’affermarsi del modello stato-mercato che ha sostanzialmente relegato il mondo associativo a svolgere un ruolo marginale, fino ad una rivitalizzazione della solidarietà collettiva a seguito dei movimenti sociali degli anni ‘70, precursori di una nuova mobilitazione dal basso. Nel libro viene inoltre dedicato ampio spazio alle relazioni instaurate dalle organizzazioni dell’economia sociale e solidale con le agenzie pubbliche, sottolineando il ruolo chiave svolto dalle politiche, dagli interventi normativi e dai programmi pubblici a sostegno dell’economia sociale e solidale nel garantirne la stabilità, evidenziando altresì i rischi connessi all’integrazione nelle politiche pubbliche delle organizzazioni che ne fanno parte. Di qui l’importanza della co-definizione delle politiche da parte delle organizzazioni dell’economia sociale e solidale, richiamata da numerosi autori nell’ottica di una individuazione dei bisogni da perseguire, delle risorse a cui attingere e delle priorità degli interventi da realizzare, che deve riflettere l’interesse e le dotazioni della collettività.

La seconda parte del volume, attraverso casi studio riguardanti organizzazioni che operano in una pluralità di settori e paesi del Nord e soprattutto del Sud del mondo, analizza le diverse dimensioni – orizzontale, verticale e multisettoriale – dei processi di espansione e crescita dell’economia sociale e solidale, soffermandosi ulteriormente sulle relative opportunità e criticità. I casi selezionati consentono di analizzare le tensioni che contraddistinguono molte iniziative dell’economia sociale e solidale nel momento in cui iniziative di piccole dimensioni, incentrate su scambi personali, rapporti fiduciari e di reciprocità a livello locale, lasciano il posto a interventi impersonali di grandi dimensioni.

Si tratta quindi di un volume estremamente attuale che riporta al centro del dibattito temi spesso trascurati dalla letteratura dominante, come in particolare il ruolo e i limiti della partecipazione e della mobilitazione collettiva nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo che sia al contempo più equo e sostenibile per il nostro pianeta.

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