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ISSN 2282-1694
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Startup innovative a vocazione sociale

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L’impresa sociale, un pilastro per le politiche

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Imprese sociali e rigenerazione urbana

Andrea Bernardoni, Massimo Cossignani, Daniele Papi, Antonio Picciotti

Terzo settore e reddito di cittadinanza

Armando Vittoria

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Oltre la solidarietà

Federico Creatini

Numero 3 / 2021

Numeri

Startup innovative a vocazione sociale. Analisi e confronto con le altre startup innovative

Alessandro Laspia, Davide Viglialoro, Giuliano Sansone, Paolo Landoni

Abstract

Possono definirsi startup innovative a significativo impatto sociale le startup che introducono un’innovazione sociale, vale a dire una nuova soluzione a un problema sociale più efficace, efficiente e sostenibile di quelle precedentemente proposte. Queste startup sono caratterizzate dal voler raggiungere simultaneamente obiettivi sociali o ambientali e obiettivi finanziari. La legislazione italiana ha introdotto un albo delle Startup Innovative e ha permesso alle startup innovative a significativo impatto sociale di certificarsi come Startup Innovative a Vocazione Sociale (SIaVS). Il presente studio contribuisce a mettere in luce quali siano le differenze tra queste startup e le Startup Innovative non a Vocazione Sociale (SInaVS), analizzandone i tassi di crescita annuali dei ricavi e del numero di dipendenti. I risultati econometrici di questo studio mostrano come il solo fatto di essere una startup a significativo impatto sociale, valutata come SIaVS, o una startup tradizionale, valutata come SInaVS, non impatti in modo statisticamente rilevante sulle prestazioni delle startup.

Keywords: startup, Startup Innovative a Vocazione Sociale (SIaVS), impatto sociale, imprenditorialità sociale, organizzazioni ibride

DOI: 10.7425/IS.2021.03.07

Introduzione

Le startup innovative a significativo impatto sociale possono essere definite come organizzazioni ibride, che perseguono obiettivi sia economici sia sociali o ambientali (Pache, Santos, 2013; Doherty et al., 2014; Haigh et al., 2015; Leborgne‐Bonassié et al., 2019). A differenza delle startup tradizionali, che perseguono esclusivamente obiettivi economici, queste organizzazioni sono focalizzate sul creare un valore sociale (Austin et al., 2006) e condiviso (Porter, Kramer, 2006; 2011), piuttosto che un vantaggio solo per l’organizzazione stessa (Shaw, Carter, 2007). Le startup a significativo impatto sociale, inoltre, sono organizzazioni che introducono un’innovazione sociale, vale a dire una nuova soluzione a un problema sociale, più efficace, efficiente e sostenibile di quelle precedentemente proposte (Phills et al., 2008).

La natura ibrida delle startup a significativo impatto sociale può portare sia vantaggi che svantaggi a queste organizzazioni in termini di crescita economica. Mentre da un lato la crescita economica potrebbe risultare più difficoltosa, perché queste imprese devono perseguire obiettivi in parte conflittuali (Santos, 2012; Scarlata et al., 2012), dall’altro la crescente attenzione da parte delle istituzioni, degli investitori e dei clienti per soluzioni sostenibili, non solo economicamente ma anche dal punto di vista sociale e ambientale, potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo. Inoltre, le startup a significativo impatto sociale potrebbero beneficiare di una forte motivazione da parte degli imprenditori sociali, i quali sono caratterizzati da una grande passione per la propria attività (Yitshaki, Kropp, 2016; Thorgren, Omorede, 2018), e ottenere quindi prestazioni simili alle altre startup. Per questi motivi, l’ipotesi analizzata in questo studio è che le startup a significativo impatto sociale abbiano prestazioni economiche simili a quelle delle altre startup.

Prendendo come riferimento la legislazione italiana, che ha introdotto un albo delle Startup Innovative e ha permesso alle società aventi specifiche peculiarità di certificarsi come Startup Innovative a Vocazione Sociale (SIaVS)[1], il presente studio vuole comprendere se tra le SIaVS e le Startup Innovative non a Vocazione Sociale (SInaVS) esistano delle differenze di prestazioni economiche, valutate in termini di tasso di crescita annuale dei ricavi e del numero di dipendenti.

Il capitolo che segue presenta la letteratura a sostegno dell’ipotesi di ricerca e la normativa di riferimento. Il capitolo successivo descrive il campione, la metodologia e le variabili di regressione utilizzate. A seguire, in una prima parte vengono mostrati alcuni dati economici riguardanti le Startup Innovative italiane (SIaVS e SInaVS), mentre in una seconda vengono esposti i risultati delle analisi econometriche di confronto fra le SIaVS e le SInaVS al fine di testare l’ipotesi sopramenzionata. In conclusione si discutono i risultati, mettendo in evidenza i limiti di questo studio, possibili ricerche future e implicazioni per nuove politiche.

Le startup a significativo impatto sociale

Che cos’è un’impresa a significativo impatto sociale?

In letteratura esistono diverse definizioni di imprese a significativo impatto sociale (Weerawardena, Mort, 2006; Peredo, McLean, 2006; Chell, 2007; Shaw, Carter, 2007; Dacin et al., 2010; Driver, 2012). Questo studio considera impresa a significativo impatto sociale un’impresa che introduce un’innovazione sociale, cioè una nuova soluzione a un problema sociale, più efficace, efficiente e sostenibile di quelle precedentemente proposte (Phills et al., 2008). Queste imprese sono anche definite dalla letteratura come organizzazioni ibride, poiché perseguono obiettivi sociali o ambientali e, simulatamente, obiettivi economici (Mair, Marti, 2006; Pache, Santos 2013; Doherty et al., 2014; Gupta et al., 2020). Ne consegue che questo tipo di imprese presta particolare attenzione alla propria responsabilità sociale, intesa come impegno alla creazione di valore condiviso tra tutti gli stakeholder (Porter, Kramer, 2011). Questa idea di responsabilità sociale si discosta da quella storicamente proposta da Friedman, secondo il quale l’impresa deve limitarsi a utilizzare le proprie risorse per l’esclusivo aumento dei profitti a favore degli azionisti, rimanendo “entro le regole del gioco” (Friedman, 1962; 1970). Difatti, ciò che caratterizza e differenzia le imprese ibride da quelle tradizionali è il fatto che esse non si limitano a perseguire unicamente obiettivi economici, ma mirano anche a ottenere un significativo impatto sociale o ambientale. Queste imprese, quindi, vogliono essere sostenibili sia in termini economici che in termini sociali e ambientali, superando le tradizionali barriere delle organizzazioni for profit e non profit (Weerawardena, Mort, 2006; Townsend, Hart, 2008). Non deve stupire, dunque, se alcuni autori (Smith et al., 2012) definiscono questa combinazione di scopi sociali o ambientali ed economici come un paradosso. Per tutti i motivi sopracitati, quindi, è possibile affermare che queste organizzazioni rappresentano un nuovo modo di fare impresa. Un esempio di impresa a significativo impatto sociale presente nell’ecosistema italiano e riconosciuto dal legislatore italiano è rappresentato dalle SIaVS, vale a dire la tipologia di Startup Innovativa che, oltre a rispettare i medesimi obblighi delle altre Startup Innovative, si impegna a operare in settori di particolare valore sociale e a dare evidenza del proprio impatto sociale (Venturi, Rago, 2015; MiSE, 2019; Salvatori, 2019).

In merito alle prestazioni delle imprese a significativo impatto sociale, la letteratura di riferimento ha sostenuto che queste imprese possono riscontrare difficoltà nell’essere profittevoli (Gupta et al., 2020). Santos (2012) identifica la causa di queste difficoltà nel fatto che tali organizzazioni non si limitano ad avere un solo obiettivo, vale a dire il raggiungimento del profitto, ma ne aggiungono un secondo di natura sociale o ambientale. Secondo alcuni studi, le imprese ibride produrrebbero profitti minori, risultando conseguentemente meno attrattive per gli investitori tradizionali, che faticano a comprendere questo nuovo modello ibrido (Gupta et al., 2020). Difatti, Höchstädter et al. (2015) evidenziano che gli investimenti in imprese a significativo impatto sociale sono spesso associati a rendimenti finanziari inferiori rispetto a quelli di mercato.

Guardando al panorama imprenditoriale italiano, problematiche simili sono attribuite anche alle SIaVS. A sostegno di ciò, Salvatori (2019) afferma che, rispetto alle altre Startup Innovative, le SIaVS hanno un minore ritorno sugli investimenti, derivante dalle loro attività a significativo impatto sociale. Anche per questi motivi le imprese a significativo impatto sociale cercano di ottenere maggiore legittimità in termini di prestazioni economiche; tuttavia, tale processo porta alcune di queste a sacrificare la portata della propria missione sociale. A tal riguardo, riportando un esempio nell’ambito della microfinanza, Sud et al. (2009) argomentano che le imprese ibride nel tentativo di raggiungere una maggiore sostenibilità finanziaria possono limitare la loro stessa natura, anteponendo il raggiungimento di ritorni finanziari ai propri scopi sociali.

Nonostante i punti di vista appena citati, è opportuno sottolineare che altri recenti studi (Besley, Ghatak, 2017; Siqueira et al., 2018; Hudon et al., 2020) hanno dimostrato che trovare un giusto bilanciamento tra il raggiungimento di un adeguato ritorno finanziario e il mantenimento della propria missione sociale è possibile anche per le imprese ibride. Inoltre, oggi si sta assistendo non solo a un incremento dell’attenzione verso queste organizzazioni, ma anche a un aumento dei capitali impiegati nell’impact investing (GIIN, 2020). In aggiunta, la letteratura ha analizzato anche la figura dell’imprenditore sociale, caratterizzata dalla capacità di unire meccanismi di governance legati alle imprese tradizionali a una mentalità imprenditoriale rivolta alla risoluzione di determinati problemi sociali o ambientali (Mair, Martì, 2006; Shaw, Carter, 2007). Yitshaki e Kropp (2016) mostrano che gli imprenditori sociali sono caratterizzati da una forte passione, guidata da entusiasmo per la propria attività e dal desiderio di avere un impatto positivo sulla società. Ne consegue che, rispetto agli altri imprenditori, gli imprenditori sociali, così come i loro dipendenti, potrebbero trarre maggiore motivazione dalla ricaduta sociale o ambientale positiva della propria attività di impresa. A sostegno di ciò, Thorgren e Omorede (2018) evidenziano che la passione dei leader nelle imprese a significativo impatto sociale è un fattore fondamentale e che un leader appassionato è maggiormente in grado di mobilitare risorse, motivare i collaboratori e attrarre talenti.

Sulla base delle motivazioni sopra riportate, l’ipotesi di questo studio è che le startup a significativo impatto sociale abbiano prestazioni economiche simili a quelle delle altre startup.

In aggiunta a quanto fin qui esposto, la letteratura evidenzia che le domande di ricerca ancora aperte su questi temi sono molteplici (Morris et al., 2020), così come gli approcci metodologici applicabili allo studio di queste organizzazioni. Ad esempio, sebbene diversi studi si siano focalizzati sull’identificazione della differenza tra le imprese a significativo impatto sociale e le altre (Austin et al., 2006), sono stati condotti pochi studi quantitativi su questo tema e, in generale, sull’analisi di questa tipologia di imprese (Siqueira et al., 2018; Gupta et al., 2020). Inoltre, sebbene alcuni studi abbiano indagato i fattori che influiscono sulla diffusione territoriale delle SIaVS (Palazzo et al., 2021), il ruolo che l’ecosistema svolge durante il loro sviluppo (Michelini, Iasevoli, 2015; Salvatori, 2019) e la loro evoluzione nel tempo (MiSE, 2020), pochi studi hanno analizzato in modo quantitativo le differenze che intercorrono tra le SIaVS e le SInaVS.

La normativa di riferimento

L’articolo 25, comma 2, del D.L. 179/2012 definisce la Startup Innovativa come «la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea» che, ai sensi della normativa di riferimento così come vigente al 30 dicembre 2019 (data a cui fa riferimento il campione utilizzato in questo studio), doveva possedere le seguenti caratteristiche:

  • essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di sessanta mesi;
  • essere residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • avere il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non superiore a 5 milioni di euro (il requisito è richiesto e si intende autocertificato a partire dal secondo anno di attività);
  • non distribuire e non aver distribuito utili;
  • avere, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, anche legati alla promozione dell’offerta turistica nazionale;
  • non essere stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.

Inoltre, per essere Startup Innovative, è necessario possedere almeno uno dei seguenti tre indicatori di innovatività:

  1. le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della startup innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo devono essere escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili. Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso. Le spese devono risultare dall’ultimo bilancio approvato ed essere descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della startup innovativa.
  2. Impiegare come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270.
  3. Essere titolare o depositario o licenziatario di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale oppure essere titolare dei diritti relativi a un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività d’impresa.

Le SIaVS sono state introdotte formalmente dal Governo italiano attraverso l’articolo 25 del D.L. 179/2012. Esse sono una tipologia particolare di Startup Innovative e, difatti, in aggiunta ai requisiti richiesti dalla legge per essere Startup Innovative e coerentemente con la circolare 3677/C emessa dal MiSE il 20 gennaio 2015, queste devono:

  • operare in uno o più dei settori individuati dalla normativa nazionale sull’Impresa sociale (d.lgs. 112/2017, art. 2, comma 1, sopravvenuto al d.lgs. 155/2006, art. 2, comma 1 citato dalla disposizione originaria) (MiSE, 2019, pag. 6);
  • indicare tale/i settore/i nell’apposito codice 034 della modulistica registro imprese;
  • dichiarare di realizzare, operando in tale/i settore/i, una finalità d’interesse generale;
  • impegnarsi a dare evidenza dell’impatto sociale prodotto.

Campione e metodologia di ricerca

Campione analizzato e raccolta dati

All’interno del panorama imprenditoriale italiano è possibile identificare diverse tipologie di imprese che uniscono al proprio ritorno finanziario la ricerca di un significativo impatto sociale (Sturabotti e Venturi, 2016). Questo studio si focalizza sulle SIaVS, che, come si è visto nel paragrafo precedente, costituiscono un sottogruppo delle Startup Innovative italiane presenti nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese italiano pubblicamente accessibile.

Il campione del presente studio è composto da 10.239 Startup Innovative, di cui 218 SIaVS. Il campione comprende le società che erano presenti nella sezione speciale per le Startup Innovative del Registro delle imprese al 30 dicembre 2019 e che, alla luce dei controlli effettuati dagli autori di questa ricerca, rispettavano i requisiti di legge sopra descritti.

Metodologia

Nelle analisi a seguire le Startup Innovative sono state divise in due gruppi, il gruppo delle startup a significativo impatto sociale (SIaVS) e il gruppo delle rimanenti startup tradizionali (SInaVS) che a fine 2019 ammontavano rispettivamente a 218 e 10.021 società. Dopo aver introdotto le variabili analizzate in questo studio, vengono prima mostrate analisi descrittive sulle Startup Innovative italiane (SIaVS e SInaVS), in modo da comprenderne le caratteristiche, e successivamente viene esposto il confronto econometrico tra SIaVS e SInaVS al fine di valutare l’esistenza di differenze di prestazioni in termini di crescita dei ricavi e del numero di dipendenti. Per questo scopo, il presente studio ha fatto uso di diversi modelli di regressione, coerentemente con la metodologia applicata in indagini simili (Sansone et al., 2020), tramite utilizzo del software Stata.

I dati per le analisi sono stati ricavati dalla sezione speciale per le Startup Innovative del Registro Imprese e dal database AIDA di Amadeus-Bureau Van Dijk (versione del database 27505 aggiornata il 10 gennaio 2020).


Analisi di regressione e variabili utilizzate

Le analisi di regressione eseguite per questa ricerca sono basate su due variabili dipendenti: la crescita dei ricavi e la crescita del numero di dipendenti delle startup dal 2017 al 2018. Per lo svolgimento delle regressioni si è fatto uso del metodo dei minimi quadrati.

Coerentemente con quanto fatto in studi quantitativi simili (Bottazzi et al., 2007; Sansone et al., 2020), la prima variabile dipendente, cioè la crescita dei ricavi, è stata calcolata nel seguente modo:

dove N è il numero totale di startup nella stessa regione j e dello stesso settore economico k della startup i. Le regioni sono state definite utilizzando il secondo livello della Nomenclatura delle Unità Territoriali per la Statistica (NUTS) in Italia. I settori invece sono stati definiti in base alle sezioni ATECO di appartenenza.

Inoltre, basandosi su studi quantitativi simili (Sansone et al., 2020), la seconda variabile dipendente, cioè la crescita del numero di dipendenti, è stata calcolata nel seguente modo:

La variabile indipendente utilizzata nelle analisi di regressione è una variabile binaria uguale a 1 se nella sezione speciale del Registro imprese dedicata alle Startup Innovative la startup i è registrata come SIaVS e 0 se, viceversa, è una SInaVS.

In aggiunta a queste variabili sono state utilizzate diverse variabili di controllo per migliorare la bontà delle analisi di regressione, come suggerito da diversi studi in letteratura (Sansone et al., 2020). La Tabella 1 mostra il dettaglio di tutte le variabili utilizzate nella analisi che verranno presentate e discusse nei prossimi due paragrafi.

Tabella 1. Variabili utilizzate nelle analisi di regressione.

Startup Innovative italiane

In riferimento alla distribuzione geografica delle Startup Innovative in Italia si riscontra che a fine 2019 esse sono maggiormente concentrate nel Nord e nel Centro del Paese. La regione con il maggior numero di Startup Innovative risulta essere la Lombardia con 2.731 Startup Innovative (il 26,7% a livello nazionale, con il 35,3% delle SIaVS e il 26,5% delle SInaVS nazionali), seguita dal Lazio con 1.123 Startup Innovative (l’11,0% a livello nazionale, con il 10,19% delle SIaVS e l’11,0% delle SInaVS nazionali) e dall’Emilia-Romagna con 915 Startup Innovative (l’8,9% a livello nazionale, con il 7,3% delle SIaVS e il 9,0% delle SInaVS nazionali).

Osservando i diversi settori di attività delle SIaVS e delle SInaVS, si rileva che le SIaVS operano meno nel settore ICT (dove opera il 30,7% delle SIaVS, contro il 47,9% delle SInaVS e il 47,5% delle Startup Innovative in generale) a favore di una maggiore attività nei settori della salute, dell’educazione e dell’arte (con una distribuzione rispettivamente del 13,3%, 11,0% e 7,3% per le SIaVS, contro lo 0,4%, 0,7% e 0,4% delle SInaVS e il 13,3%, 0,94% e 0,7% delle Startup Innovative in generale).

Considerando i ricavi delle Startup Innovative italiane nel 2018, si rilevano una media pari a 132.685€ e una mediana pari a 17.534€, ottenute sul campione di 6.038 Startup Innovative per le quali il dato era disponibile su AIDA. Per quanto concerne il numero di dipendenti nel 2018, su un campione di 5.733 Startup Innovative si rileva un media pari a 1,4 dipendenti e una mediana pari a 0 dipendenti. Nella Tabella 2 è riportato il dettaglio degli indicatori sopracitati.

Tabella 2. Indicatori dei ricavi (in euro) e del numero di dipendenti del 2018.

Indicatori

Ricavi 2018 (in euro)

Numero di dipendenti 2018

Startup Innovative

SIaVS

SInaVS

Startup Innovative

SIaVS

SInaVS

Media

132695

54147

134627

1,4

1,1

1,4

Mediana

17534

15206

17548

0

0

0

Osservazioni

6038

145

5893

5733

138

5595


Sia per le SIaVS sia per le SInaVS i valori medi e mediani di ricavi e numero di dipendenti risultano essere contenuti. Questa è una peculiarità tipica delle Startup Innovative, organizzazioni molto giovani che, soprattutto nei primi anni di vita, sono dedite principalmente alla ricerca e sviluppo sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista commerciale. Il basso numero di dipendenti, inoltre, può essere spiegato dal fatto che nei primi anni di attività le Startup Innovative sono gestite prevalentemente dai soci fondatori. Un’analisi più dettagliata del campione mostra che i valori medi e mediani dei ricavi e del numero di dipendenti crescono costantemente con l’aumentare degli anni trascorsi dalla costituzione della società (vedasi Figura 1 e Figura 2). Questo andamento negli anni è dovuto a due fattori: col passare degli anni le società da un lato raggiungono una fase più matura del proprio ciclo di vita, dall’altro escono dal mercato se non riescono sostenersi economicamente. Allo stesso tempo, inoltre, le startup di maggior successo possono uscire dal campione delle Startup Innovative quando non rispettano più i requisiti giuridici per essere considerate tali; un esempio tra tutti è il superamento del limite di 5 milioni di euro sul valore della produzione annua.

Figura 1 Distribuzione dei ricavi medi e mediani nel 2018 per classi di anno di costituzione.

Figura 2 Distribuzione del numero di dipendenti medio e mediano nel 2018 per classi di anno di costituzione.

Nelle Appendici A e B sono riportate la media e la mediana dei ricavi e del numero di dipendenti nel 2018 divisi sulla base della regione di appartenenza e della sezione ATECO in cui operano le startup. Nelle medesime tabelle è riportato il dettaglio sia per le SIaVS sia per le SInaVS.

Risultati delle analisi econometriche

Al fine di comprendere se le startup a significativo impatto sociale, valutate come SIaVS, hanno prestazioni di crescita diverse rispetto alle startup tradizionali, valutate come SInaVS, sono stati svolti sei modelli di regressione. In tre modelli si è fatto uso della variabile dipendente inerente alla crescita dei ricavi e nei rimanenti tre modelli di regressione si è utilizzata la variabile dipendente inerente alla crescita del numero di dipendenti. In tutti e sei i modelli di regressione come variabile indipendente è stata utilizzata la variabile binaria identificante le SIaVS. Nella Tabella 3 è possibile osservare le statistiche descrittive di tutte le variabili utilizzate.

Tabella 3. Statistiche descrittive delle variabili di regressione. Legenda fonte: A = AIDA; B = Registro imprese sezione speciale Startup Innovative.

Variabile

Fonte

Oss.

Media

Mediana

S.D.

Min

Max

crescita_ricavi1

A

3975

1,612

0,479

3,814

-13,509

15,181

crescita_ricavi2

A

3975

0,000

-0,901

3,699

-15,216

13,835

crescita_dipendenti

A

1415

0,262

0,000

1,129

-1,000

14,333

SIaVS

B

10239

0,021

0

0,144

0

1

dipendenti

A

5733

1,438

0

4,954

0

176

ricavi_ln

A

6038

7,611

9,772

5,087

0

15,326

età

A

10239

819,205

769

493,553

4

1821

classe_produzione

B

5893

0,093

0

0,291

0

1

classe_capitale

B

10135

0,345

0

0,475

0

1

ambito_energetico

B

10239

0,145

0

0,352

0

1

attiva

A

10163

0,976

1

0,154

0

1

settore_economico

B

10235

9,532

10

3,637

1

19

regione

B

10239

9,910

9

4,948

1

20

forma_giuridica

B

10239

2,268

2

0,923

1

9

prevalenza_giovanile

B

9480

0,473

0

0,987

0

3

prevalenza_femminile

B

9434

0,296

0

0,791

0

3

prevalenza_straniera

B

9556

0,078

0

0,427

0

3

req_innovatività1

B

10209

0,654

1

0,476

0

1

req_innovatività2

B

10209

0,262

0

0,440

0

1

req_innovatività3

B

10209

0,167

0

0,373

0

1


Inoltre, la Tabella 4 mostra il dettaglio delle stesse statistiche descrittive della Tabella 3 distinto per SIaVS e SInaVS.

Tabella 4. Statistiche descrittive delle variabili di regressione – dettaglio SIaVS e SInaVS.

Variabile

SIaVS

Oss.

Media

Mediana

S.D.

Min

Max

crescita_ricavi1

No

3867

1,599

0,475

3,792

-13,509

15,181

108

2,095

0,643

4,528

-10,275

12,527

crescita_ricavi2

No

3867

-0,002

-0,910

3,691

-15,216

13,835

108

0,088

-0,537

3,980

-11,170

10,612

crescita_dipendenti

No

1379

0,267

0,000

1,139

-1

14,333

36

0,071

0,000

0,613

-1

2,000

SIaVS

No

10021

0,000

0

0,000

0

0

218

1,000

1

0,000

1

1

dipendenti

No

5595

1,446

0

5,003

0

176

138

1,101

0

2,183

0

15

ricavi_ln

No

5893

7,609

9,773

5,100

0

15,326

145

7,689

9,630

4,538

0

13,376

età

No

10021

816,184

764

492,815

4

1821

218

958,083

958

508,480

35

1813

classe_produzione

No

5747

0,095

0

0,293

0

1

146

0,034

0

0,182

0

1

classe_capitale

No

9935

0,345

0

0,475

0

1

200

0,360

0

0,481

0

1

ambito_energetico

No

10021

0,147

0

0,354

0

1

218

0,078

0

0,269

0

1

attiva

No

9948

0,976

1

0,153

0

1

215

0,963

1

0,190

0

1

settore_economico

No

10017

9,468

10

3,601

1

19

218

12,445

13

4,096

3

19

regione

No

10021

9,925

9

4,966

1

20

218

9,220

9

3,997

1

20

forma_giuridica

No

10021

2,261

2

0,914

1

9

218

2,555

2

1,240

2

7

prevalenza_giovanile

No

9275

0,473

0

0,988

0

3

205

0,459

0

0,957

0

3

prevalenza_femminile

No

9231

0,291

0

0,786

0

3

203

0,532

0

0,971

0

3

prevalenza_straniera

No

9351

0,078

0

0,426

0

3

205

0,088

0

0,445

0

3

req_innovatività1

No

9992

0,655

1

0,475

0

1

217

0,599

1

0,491

0

1

req_innovatività2

No

9992

0,260

0

0,439

0

1

217

0,355

0

0,480

0

1

req_innovatività3

No

9992

0,169

0

0,374

0

1

217

0,101

0

0,303

0

1


Prima di svolgere le analisi di regressione sono stati eseguiti anche diversi t-test come suggerito dalla letteratura (Sansone et al., 2020). Tali test sono stati svolti sulla crescita dei ricavi e del numero di dipendenti, utilizzando rispettivamente le variabili crescita_ricavi2 e crescita_dipendenti per verificare se esistesse una differenza statisticamente significativa fra i tassi di crescita medi delle SIaVS e delle SInaVS. Per entrambe le crescite, i t-test non hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa fra i due gruppi, con un livello di confidenza del 95%. Questi risultati suggeriscono che le startup a significativo impatto sociale, valutate come SIaVS, e le startup tradizionali, valutate come SInaVS, abbiano prestazioni comparabili in termini di crescita dei ricavi e del numero di dipendenti.

A conferma di queste evidenze, l’effetto di essere o meno una SIaVS non risulta essere statisticamente significativo in nessuno dei modelli di regressione svolti sulla crescita dei ricavi e del numero di dipendenti. La Tabella 5 mostra i tre modelli di regressione svolti per la variabile dipendente crescita_ricavi2, mentre la Tabella 6 mostra i tre modelli di regressione svolti per la variabile dipendente crescita_dipendenti.

Tabella 5. Analisi di regressione per la crescita dei ricavi. Gli errori standard sono in parentesi. La variabile forma_legale è presente in tutti i modelli / + p < 0,10, * p < 0.05, ** p < 0,01, *** p < 0,001



Tabella 6. Analisi di regressione per la crescita del numero di dipendenti. Gli errori standard sono in parentesi. Le variabili settore_economicoregione e forma_legale sono incluse in tutti i modelli / + p < 0,10, * p < 0,05, ** p < 0,01, *** p < 0,001



Come si può notare dalle Tabelle 5 e 6, si è deciso di svolgere tre modelli di analisi di regressione per ogni variabile dipendente, in modo da mostrare la robustezza del risultato inerente alla variabile indipendente SIaVS. Difatti, anche modificando i modelli di regressione con l’aggiunta di ulteriori variabili di controllo, si può notare come la variabile indipendente SIaVS non sia mai statisticamente significativa né per la crescita dei ricavi né per la crescita del numero di dipendenti.

In aggiunta ai modelli presentati nelle Tabelle 5 e 6, sono stati svolti anche altri modelli di regressione, ad esempio utilizzando la variabile dipendente crescita_ricavi1. In tutti i modelli svolti la variabile indipendente SIaVS non è mai risultata statisticamente significativa né per la crescita dei ricavi né la crescita del numero di dipendenti.

In conclusione, le analisi di regressione confermano i risultati dei t-test svolti, mostrando come il solo fatto di essere una startup a significativo impatto sociale, valutata come SIaVS, o una startup tradizionale, valutata come SInaVS, non impatta in modo statisticamente rilevante sulle prestazioni delle startup in termini di tassi di crescita annuali dei ricavi e del numero di dipendenti.

Conclusioni

La letteratura ha mostrato che le organizzazioni ibride combinano scopi di carattere sociale o ambientale con scopi economici (Driver, 2012; Pache, Santos, 2013; Doherty et al., 2014). Il presente studio ha voluto testare se il solo fatto di essere o meno una organizzazione ibrida possa impattare in modo statisticamente rilevante sulle prestazioni delle startup. Ai fini delle analisi, le startup a significativo impatto sociale sono state identificate nelle SIaVS e le loro prestazioni sono state valutate in termini di tassi di crescita annuali dei ricavi e del numero dei dipendenti. Tutti i modelli di regressione svolti hanno mostrato come il solo fatto di essere o non essere una startup a significativo impatto sociale non ha un impatto statisticamente significativo sulle prestazioni della startup.

Questo studio fornisce alcuni contributi pratici e teorici. In primo luogo, nonostante nell’ecosistema analizzato le startup a significativo impatto sociale considerate non possiedano rilevanti agevolazioni aggiuntive rispetto alle altre startup (MiSE, 2019), queste riescono a ottenere prestazioni di crescita simili alle altre startup. A ogni modo, dato il valore sociale generato da questa tipologia di organizzazioni, gli autori di questo studio caldeggiano lo sviluppo ad hoc di ulteriori strumenti di supporto per queste imprese da parte dei policy maker, al fine di favorirne l’espansione, ad esempio tramite appositi strumenti finanziari e incentivi fiscali specifici. Allo stesso tempo, alla luce dei risultati emersi sull’andamento dei ricavi e del numero di dipendenti nei primi anni di vita, è opportuno che il legislatore prosegua nelle politiche di agevolazione delle Startup Innovative in generale, le quali necessitano di diversi anni prima di poter esprimere il proprio potenziale di crescita.

Alla luce delle prestazioni di crescita comparabili a quelle delle altre startup, inoltre, le startup a significativo impatto sociale si dimostrano di particolare interesse per i programmi di Open Innovation delle grandi aziende, che potrebbero così sviluppare strategie di Corporate Social Innovation (Landoni et al., 2020) – vale a dire strategie aziendali in grado di risolvere problemi sociali o ambientali – rispettando le richieste degli azionisti (Herrera, 2015) e innovando l’azienda al tempo stesso (Kanter, 1999). In aggiunta, le evidenze sulle prestazioni delle startup a significativo impatto sociale possono incentivare le organizzazioni che supportano la creazione e lo sviluppo di nuove imprese – come incubatori, acceleratori e startup studio – ad aumentare il loro supporto nei confronti di queste startup. Infine, future indagini potrebbero superare alcuni limiti del presente studio.

L’analisi di un solo Paese, l’Italia, pur rafforzando la robustezza delle analisi escludendo l’impatto di differenti politiche nazionali (Barbero et al., 2012), limita la replicabilità dei risultati. Gli autori suggeriscono, quindi, di svolgere delle analisi simili su più Paesi, in modo da confrontare ecosistemi e legislazioni diverse. Un altro limite di questo studio consiste nell’aver considerato come startup a significativo impatto sociale unicamente le SIaVS.

Inoltre, il presente studio ha limitato il campione alle sole Startup Innovative, che per loro natura presentano ricavi e numero di dipendenti contenuti. Studi futuri potrebbero allargare l’indagine anche a organizzazioni più mature. Inoltre, future analisi potrebbero tenere conto di ulteriori variabili. Ad esempio, si potrebbe considerare l’impatto degli imprenditori seriali e delle competenze dei fondatori sulle prestazioni delle startup. Inoltre, il fatto che la startup sia o non sia stata supportata da un incubatore o acceleratore o uno startup studio e la quantità di investimenti ricevuti sono ulteriori variabili che potrebbero aiutare a valutare meglio le prestazioni delle startup. In aggiunta, sarebbe interessante studiare empiricamente se i fondatori e i dipendenti delle startup a significativo impatto sociale siano effettivamente più motivativi rispetto a quelli delle startup tradizionali e se questo possa contribuire a spiegare le loro prestazioni.

Appendice

Appendice A Indicatori di media, mediana e numero di osservazioni dei ricavi e del numero di dipendenti nel 2018 sulla base della regione di appartenenza delle startup.

Appendice B Indicatori di media, mediana e numero di osservazioni dei ricavi e del numero di dipendenti nel 2018 sulla base della sezione ATECO in cui operano le startup.

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Note

  1. ^ Testo del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (12A13277) (GU Serie Generale n.294 del 18-12-2012 - Suppl. Ordinario n. 208).
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