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ISSN 2282-1694
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Numero 1 / 2023

Introduzione

Inserimento lavorativo: è ora di ripensare le politiche

Redazione

Questo numero presenta un ampio focus iniziale sull’inserimento lavorativo, curato da Giulia Galera e Gianfranco Marocchi. Borzaga e Marocchi ne avevano scritto nell’editoriale di Impresa Sociale del numero 2/2022, segnalando l’urgenza di riaprire una fase di riflessione sul tema. E questo si intende fare nelle prossime pagine.

L’occasione è offerta da alcuni materiali elaborati nell’ambito del progetto europeo denominato B-WISE, finalizzato ad individuare i bisogni di rafforzamento di competenze delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE, Work Integration Social Enterprises, secondo l’acronimo utilizzato a livello europeo); rispetto a questo specifico contenuto, alcuni primi parziali risultati sono stati illustrati nell’articolo Le imprese sociali di inserimento lavorativo: che rapporto hanno con le tecnologie?. Il progetto però – grazie anche alla partecipazione di un ampio partenariato che ha coinvolto 30 organizzazioni di 13 diversi Paesi europei – è stato occasione per approfondire molti altri contenuti di valenza più generale, sviluppati in questo numero.

L’articolo di Giulia Galera e Giulia Tallarini L’inserimento lavorativo in una prospettiva europea ripercorre e compara i diversi filoni delle politiche dei Paesi europei finalizzate all’inserimento lavorativo di persone con caratteristiche che tendono ad escluderle dall’accesso o dalla permanenza nel mercato del lavoro: quelle basate sull’obbligo di assunzione, o sull’accordare contributi alle imprese che assumono determinate categorie di persone, o ancora, sulla creazione di luoghi di lavoro protetti e servizi per l’impiego specificamente dedicati a fasce deboli. Viene quindi presentata una fotografia delle WISE europee, comparando il fenomeno nei Paesi sulla base di diverse dimensioni di analisi: le forme giuridiche e il loro grado di riconoscimento istituzionale e nelle politiche, le risorse, la dimensione del fenomeno, i settori di attività, ecc.

L’articolo di Gianfranco Marocchi Molte delle cose che credevamo sull’inserimento lavorativo sono false propone, nella prima parte, una classificazione delle WISE in tre categorie (produttive, sociali, formative) per poi sviluppare una riflessione che, a partire dalle evidenze a livello europeo, analizza la situazione del nostro Paese. Ne emerge un quadro in cui, tra narrazioni rassicuranti e distorte, e politiche inconsapevoli di corte vedute, si rischia, anno dopo anno, di erodere il grande patrimonio costituito dalle imprese sociali di inserimento italiane, che hanno costituito per lungo tempo il punto di riferimento per gli altri Paesi. Il tema della classificazione delle WISE viene poi ripreso ed esemplificato grazie ad alcuni Studi di caso curati da Lucio Cimarelli e Piera Lepore.

A seguire sono proposti gli esiti di un’indagine che ha interessato le WISE e gli altri soggetti di economia sociale in Romania, per un articolo a cura di Ancuta Vamesu; anche in queste pagine le politiche sono al centro, anche se in Romania sono ancora embrionali. Si propone infine un contributo di ENSIE, una rete europea che aggrega 31 reti nazionali e regionali di WISE appartenenti a 21 Paesi dell’Unione europea e non solo, che colloca l’azione comunitaria in tema di WISE nell’ambito delle politiche nei confronti dell’economia sociale.

Credits

L’articolo L’inserimento lavorativo in una prospettiva europea raccoglie parte delle elaborazioni realizzate nell’ambito del progetto europeo B-WISE da Euricse, in qualità di leader del Work Package 1 del progetto. Del gruppo di ricerca hanno fatto parte – oltre alle autrici, ricercatrici di Euricse, Giulia Galera e Giulia Tallarini – anche Barbara Franchini (project manager di Euricse), Chiara Carini (ricercatrice di Euricse) e Andrea Signoretti (ricercatore dell’Università degli Studi di Trento). Il lavoro ha inoltre coinvolto i ricercatori incaricati dai membri del partenariato.

L’articolo Molte delle cose che credevamo sull’inserimento lavorativo sono false raccoglie parte delle elaborazioni realizzate nell’ambito del progetto europeo B-WISE dal Consorzio Nazionale Idee in Rete, in qualità di leader del Work Package 2 del progetto. Del gruppo di ricerca, coordinato dall’autore Gianfranco Marocchi, hanno fatto parte anche Camilla Baldini (project manager per il Consorzio Nazionale Idee in Rete), Federica D’Alessandro (IIR – Politecnico di Torino), Nóra Györke (EASPD), Paolo Landoni (IIR – Politecnico di Torino), Anna Migliarese (EASPD), Sehida Pala (ENSIE), Martina Paterniti (ENSIE); inoltre Lucio Cimarelli e Piera Lepore hanno realizzato gli studi di caso per l’Italia.

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