Il presente lavoro è sviluppato a partire da una base dati messa a disposizione da Euricse. È doveroso a tale proposito un ringraziamento speciale ad Elia Lattari, che per Euricse ha collaborato alla costruzione e alla pulizia dei dati. Si ringraziano inoltre Chiara Carini (Euricse), Massimo Lori (Istat), Luca Bagnoli e Andrea Bernardoni per gli utili suggerimenti ricevuti, pur restando dell’autore l’esclusiva responsabilità di eventuali inesattezze.
Quante sono le cooperative sociali italiane? Come evolve il loro numero? Che dimensioni ha e come evolve il loro fatturato? Qual è e come evolve l’occupazione?
Si tratta di domande apparentemente semplici, soprattutto ad oltre trent’anni dalla costituzione di elenchi ufficiali e considerando la natura formale delle organizzazioni in questioni, che ogni anno depositano bilanci. La realtà, come si vedrà è più complessa, e anche tali interrogativi richiedono risposte articolate anche solo laddove si voglia meramente esprimere una grandezza numerica attendibile; ancor di più ove si voglia avventurarsi in interpretazioni e spiegazioni del dato e delle sue evoluzioni.
Questo lavoro è elaborato principalmente a partire dalla base dati AIDA messa a disposizione da Euricse. Da tale base dati sono stati estratti i bilanci delle cooperative sociali italiane dal 2008 al 2022; ulteriori fonti sono costituite dagli elenchi MISE (dal 2010 al 2022) e dai dati del Censimento permanente Istat che sono talvolta utilizzati per confrontare quanto emerge dai dati qui analizzati.
La base dati AIDA presenta una buona affidabilità, ma non ne vanno nascoste alcune debolezze. La prima riguarda i dati mancanti. Può avvenire, ad esempio che in una certa annualità una cooperativa evidenzi un determinato dato economico (ad esempio il fatturato del 2018 pari a 500 mila euro), nell’anno successivo (2019) il dato sia mancante (ma la cooperativa risulta comunque attiva sulla base degli elenchi MISE) e nel 2020 il dato sia nuovamente presente (ad esempio il fatturato 2020 pari a 600 mila euro). Ora, in questo caso si è scelto di completare il dato mancante interpolandolo con una media, pur nella consapevolezza dell’arbitrarietà di tale scelta; ma, d’altra parte, sarebbe altrettanto arbitrario, soprattutto nello stimare numeri aggregati, ipotizzare che il dato dell’anno mancante sia pari a zero, essendo ragionevole ritenere che si tratti di un’incompletezza della base dati. Si è agito in modo simile – ma con meno certezze – nel caso in cui a mancare fosse l’ultimo anno (il 2022), laddove, a fronte del dato mancante, non emergessero indizi della possibile interruzione delle attività (e avendo verificato direttamente che alcuni dati sono assenti pur nei casi di cooperative sociali che nel 2022 risultano attive). Questo comunque potrebbe aver portato ad una qualche sopravvalutazione dei dati 2022, che sarà valutabile solo a fronte di dati relativi ad anni successivi.
Vi è, inoltre, un certo numero di casi sospetti, in cui la somma di talune sotto voci (es. quelle compongono i costi di personale e quindi gli stipendi, i contributi previdenziali, ecc.) eccede la voce principale. Si è lavorato ad una verifica di tale situazione, concludendo che l’anomalia è presente nell’origine dati AIDA; anche se in questo contributo le sotto voci interessate da tale anomalia non sono utilizzate, di esse va tenuto conto per essere consapevoli che non sempre il dato risulta completamente affidabile.
Il punto di forza della base dati sta invece nella sua completezza; il numero di cooperative presenti nell’elenco MISE e non menzionate nella base dati AIDA rimane trascurabile e quindi si può concludere che i dati esaminati siano quelli relativi all’universo delle cooperative sociali italiane. La base dati contiene informazioni su 29451 cooperative sociali che sono o sono state attive dal 2008 al 2022. Questo numero comprende, quindi, sia cooperative presenti e operative per tutto il periodo sopra indicato, sia cooperative costituite nel corso del periodo e quindi inizialmente non presenti, sia cooperative che nel corso del periodo hanno interrotto la propria attività. I dati di origine MISE, relativi al tipo di cooperative e al loro stato (attive, in liquidazione, in fallimento, cessate, ecc.) sono disponibili dal 2010 in avanti.
La prima domanda posta alle basi dati esaminate è solo apparentemente banale: quante sono le cooperative sociali? L’ultima fonte ufficiale, il RUNTS, conta al 20 agosto 2024 oltre 19 mila enti iscritti con forma cooperativa che includono dizioni quali “cooperativa sociale” o “s.c.s” o “coop. soc.” o simili nella ragione sociale, che, depurati da quelli che contengono nella denominazione la dizione “in liquidazione” o simili diventano 17.630; l’Istat, negli ultimi dati presentati (riferiti al 2022), contava 14.728 cooperative sociali. Terzjus, a partire da dati Unioncamere, ne conta 18.370 ad aprile 2022, Il MISE al 31/12/2022 contava 17.946 enti con stato “attivo” e quindi non in liquidazione, fallimento, non cessati, ecc.
Da questa prima sommaria ricognizione si può constatare come anche una questione apparentemente semplice – a ben quarant’anni dai primi studi pionieristici di Carlo Borzaga sul tema e oltre trent’anni dalla definizione giuridica della cooperazione sociale – non abbia una risposta certa, univoca e aggiornata. È evidente come gli elenchi da cui le informazioni sono tratte godano di una manutenzione abbastanza scarsa, soprattutto perché vi sopravvivono cooperative sociali di fatto non operative. E dunque la stima del numero di cooperative sociali oggi presenti nel nostro paese è, almeno in parte, frutto di scelte del ricercatore che include o esclude, sulla base di determinati criteri, una quota non secondaria di enti.
Si ponga pari a 100 il numero delle 17.946 cooperative “attive” secondo i registri MISE al 31/12/2022; e si annoti, prima di proseguire, che ve ne sono altre 18 - 3269 in numeri assoluti – che, pur non attive, non sono ancora cessate (hanno dunque in corso una procedura di liquidazione o fallimento, che sono comunque condizioni potenzialmente reversibili); ma queste ultime rimarranno marginali in questo lavoro.
Su 100 cooperative formalmente attive, 75 hanno depositato un bilancio reperibile su bada dati AIDA; le restanti – 4556 in numeri assoluti – risultano formalmente attive, ma non hanno un bilancio depositato (e non ricadono nei casi sopra discussi in cui ciò appare verosimilmente frutto di un dato mancante) e sono con ogni probabilità, quindi, “attive” solo formalmente. Se non le consideriamo, il numero di cooperative sociali italiane scende a 13.390.
Tra le restanti – quelle, quindi, attive e con un bilancio depositato – 1023 hanno fatturati non superiori ai 10 mila euro; si tratta evidentemente di un livello di attività economica del tutto residuale che, sommato ai casi di assenza di bilancio, porta a 5579 il numero di cooperative che, per quanto formalmente attive, difficilmente possono essere enumerate in un computo di imprese con un seppur minimo livello di operatività. Rimangono quindi 12.367 cooperative, 69 rispetto alle 100 formalmente attive.
Passando da un criterio di mera minima operatività a quello di una pur modesta rilevanza economica, nel passaggio successivo si identificano le cooperative sociali che hanno un fatturato medio nell’ultimo biennio di almeno 100 mila euro; in questo modo si escludono altre 2711 cooperative sociali e rimangono 9656 cooperative, pari a 54 rispetto alle 100 formalmente attive.
Tabella 1 – Cooperative per stato e per rilevanza economica – Anno 2022
Numero |
Base 100 |
Descrizione |
Chi è escluso |
|
Esistono |
21215 |
118 |
costituite e non cessate |
|
Sono formalmente attive |
17946 |
100 |
attive (non in liquidazione) |
Le 3269 in liquidazione o altri stati diversi da «attiva» (anche se non cessate) |
Hanno depositato un bilancio |
13.390 |
75 |
Attive e con bilancio depositato (valori del fatturato non nulli) |
Oltre alle precedenti, altre 4556 attive ma con dati di bilancio nulli |
In cui vi è un qualche segno di attività |
12367 |
69 |
Attive con almeno un minimo livello di operatività (almeno 10 mila euro di fatturato). |
Oltre alle precedenti, altre 1023 che hanno fatturati non superiori a 10 mila euro, che sommate alle precedenti fatto 5579 formalmente attive ma con attività economica nulla o residuale |
Sono economicamente rilevanti |
9656 |
54 |
Attive con rilevanza economica, in quanto hanno almeno 100 mila euro di fatturato medio nel biennio |
Oltre alle precedenti, altre 2711 che hanno fatturati superiori a 10 mila euro, ma inferiori a 100 mila. Sommate alle precedenti, sono 8290 cooperative, quasi la metà di quelle attive |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Nel corso di questo contributo saranno utilizzati, a seconda della finalità, o il valore delle cooperative formalmente attive o quello delle cooperative economicamente rilevanti; ma ciò che è in prima istanza importante è comprendere che, quando si legge un dato, è importante avere chiaro a cosa corrisponde effettivamente la grandezza misurata e che l’universo delle cooperative sociali presenta caratteristiche che richiedono di disporsi ad una comprensione che talvolta richiede alcune specificazioni non marginali.
Accogliendo, con tutte le cautele del caso, le quantificazioni di cui sopra circa il numero di cooperative sociali, la domanda successiva riguarda come tale numero è variato nel corso degli ultimi anni.
Anche in questo caso, le basi dati esistenti restituiscono informazioni diverse che però appaiono, in ultima istanza, non tra loro incompatibili.
Quale che sia la definizione – la semplice dichiarazione della cooperativa di trovarsi in uno stato “attivo” o il dato Istat che comprende una valutazione su un’effettiva situazione “operativa” della cooperativa - l’andamento, documentato nella Tabella 2, è simile e può essere suddiviso in due distinti periodi:
Tabella 2 – Numero di cooperative per tipo e area territoriale – Serie storica
N° cooperative Istat |
N° cooperative attive MISE |
|
2011 |
11264 |
14452 |
2015 |
14263 |
18499 |
2016 |
15600 |
19045 |
2017 |
15764 |
19291 |
Aumento dal 2011 |
+4500 |
+4839 |
|
|
|
2018 |
15751 |
19139 |
2019 |
15489 |
19119 |
2020 |
14984 |
18700 |
2021 |
14969 |
17939 |
2022 |
14728 |
17946 |
Diminuzione dal 2017 |
-1036 |
-1345 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e Istat.
Quale che sia la base dati utilizzata, né la sostanza, né l’ordine di grandezza dei fenomeni studiati, cambiano; le curve seguono, come si vede nella Figura 1, un andamento parallelo, con il 2017 che segna l’inversione di tendenza rispetto ad una crescita quarantennale del numero di cooperative sociali nel nostro Paese. La riduzione del numero di cooperative non è pertanto da leggersi in relazione con l’emergenza sanitaria del 2020: si vede chiaramente come il culmine della curva si verifichi prima e come il 2020 rappresenti solo una perturbazione di lieve entità, i cui effetti si esauriscono (e si compensano) già nell’anno successivo. L’emergenza sanitaria ha sicuramente rappresentato un evento di rottura per molti aspetti, ma non per i temi di cui trattiamo qui analizzati.
Figura 1 – Numero di cooperative per tipo di cooperativa – Serie storica
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e Istat.
Pur nella consapevolezza che la base dati MISE è sovrastimata e contiene cooperative solo formalmente “attive”, considerando che gli andamenti sono simili a quelli della fonte Istat, essa può essere utile perché ci consente di ricostruire gli andamenti disaggregati per tipo di cooperativa e per area territoriale, come riportato nella Tabella 3.
Tabella 3 – Numero di cooperative per tipo e area territoriale – Cooperative attive su base dati MISE – Serie storica
|
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
Tutte |
11'294 |
14'452 |
15'623 |
16'474 |
17'584 |
18'499 |
19'045 |
19'291 |
19'139 |
19'119 |
18'700 |
17'939 |
17'946 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A |
5'832 |
7'289 |
7'875 |
8'292 |
8'717 |
9'067 |
9'220 |
9'227 |
9'117 |
9'064 |
8'841 |
8'393 |
8'402 |
B |
2'946 |
3'747 |
4'067 |
4'312 |
4'599 |
4'836 |
4'952 |
4'952 |
4'865 |
4'830 |
4'712 |
4'506 |
4'481 |
A+B |
1'064 |
1'530 |
1'719 |
1'894 |
2'302 |
2'659 |
3'010 |
3'321 |
3'458 |
3'580 |
3'566 |
3'530 |
3'570 |
Mancante |
1'452 |
1'886 |
1'962 |
1'976 |
1'966 |
1'937 |
1'863 |
1'791 |
1'699 |
1'645 |
1'581 |
1'510 |
1'493 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord |
4'163 |
4'863 |
5'204 |
5'445 |
5'738 |
5'974 |
6'075 |
6'046 |
6'019 |
5'944 |
5'738 |
5'374 |
5'380 |
Centro |
2'510 |
3'239 |
3'519 |
3'698 |
3'884 |
4'050 |
4'097 |
4'090 |
3'950 |
3'903 |
3'792 |
3'586 |
3'565 |
Sud e Isole |
4'393 |
6'101 |
6'648 |
7'103 |
7'751 |
8'260 |
8'647 |
8'925 |
8'947 |
9'055 |
8'965 |
8'776 |
8'799 |
Mancante |
228 |
249 |
252 |
228 |
211 |
215 |
226 |
230 |
223 |
217 |
205 |
203 |
202 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE.
Dentro questa tendenza generale alla diminuzione del numero di cooperative, emergono alcune specificità che è utile sottolineare: mentre questa tendenza è chiara per le cooperative A (diminuite di oltre 825 unità rispetto al 2017, circa l’8.9%) e per le cooperative B (diminuite di 471 unità, poco meno del 10% rispetto al 2017), le cooperative ad oggetto plurimo crescono di 249 unità, assestandosi dal 2019 in poi su un numero (3570) non più così distante dalle cooperative B (4481): dato significativo, se si pensa che queste ultime erano tre volte più numerose (circa tremila contro mille) all’inizio del periodo considerato. O, per dirla con altre parole: se si esamina l’ultimo decennio di storia, dal 2013 al 2022, il numero di cooperative A e il numero di cooperative B – passate per un aumento e un successivo ridimensionamento - è sostanzialmente invariato, quello delle cooperative ad oggetto plurimo raddoppia.
Figura 2 – Numero di cooperative per tipo di cooperativa – Serie storica
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA.
Rimandando ad un successivo capitolo l’esame della natalità delle cooperative sociali italiane, è significativo a questo proposito quanto evidenziato nella Tabella 4. Senza dare troppo peso a variazioni contingenti da un anno all’altro, e considerando solo le cooperative per le quali sappiamo se si tratti di A, B, oggetto plurimo (per circa l’8% di esse il dato sul tipo di cooperativa non è disponibile), si parte da una situazione, nei primi anni duemila, in cui quasi due terzi delle cooperative si costituiscono come A, quasi un terzo come B e una quota residuale come oggetto plurimo. La situazione prosegue sino ad una dozzina di anni fa con un certo aumento delle neocostituite ad oggetto plurimo a spese soprattutto delle neocostituite di tipo A, che scendono a poco più di metà. Nell’ultimo decennio la situazione cambia radicalmente: già nel 2014 e poi in tutti gli anni successivi il numero di neocostituite ad oggetto plurimo supera le neocostituite di tipo B, che negli ultimi tre anni rappresentano circa un quinto delle neocostituite totali, con le neocostituite di oggetto plurimo che in alcuni anni doppiano il numero di neocostituite B e uguagliano quello delle neocostituite A.
Tabella 4 – Numero di cooperative per anno di costituzione e per tipo – Serie storica
Le cooperative costituite nel… |
|
Sono |
|
A |
B |
A+B |
|
2004 |
61% |
32% |
7% |
2005 |
59% |
31% |
10% |
2006 |
53% |
30% |
17% |
2007 |
52% |
32% |
16% |
2008 |
55% |
30% |
15% |
2009 |
55% |
28% |
16% |
2010 |
51% |
33% |
16% |
2011 |
54% |
29% |
17% |
2012 |
54% |
31% |
16% |
2013 |
51% |
31% |
18% |
2014 |
41% |
28% |
31% |
2015 |
42% |
27% |
32% |
2016 |
39% |
24% |
36% |
2017 |
40% |
23% |
37% |
2018 |
41% |
26% |
33% |
2019 |
41% |
25% |
34% |
2020 |
42% |
20% |
38% |
2021 |
46% |
21% |
33% |
2022 |
41% |
19% |
40% |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE.
Questo dato stimola senza dubbio l’avvio di una riflessione. Tradizionalmente, infatti, almeno una parte del movimento cooperativo ha espresso una certa diffidenza verso le cooperative ad oggetto plurimo, che svolgono, cioè, sia attività di servizi alla persona, sia di inserimento lavorativo, propendendo per una caratterizzazione per l’uno o per l’altro tipo di attività; in particolare, si è spesso ritenuto che la compresenza delle due aree di intervento deprimesse l’effettivo orientamento imprenditoriale delle cooperative di inserimento lavorativo. Al di là delle valutazioni di merito – uno dei tanti casi in cui il dato si presta a narrazioni diverse: l’attuale crescita delle cooperative ad oggetto plurimo è un positivo esempio di integrazione tra diverse azioni o un modello spurio – diventa chiara la necessità di definire strategie e proposte nei confronti di questo fenomeno, che sia per rafforzarlo, per limitarlo o per regolarlo.
Con riferimento invece alle macroaree territoriali, i dati mostrano una dinamica abbastanza simile tra Nord e Centro Italia, dove l’andamento del numero di cooperative sociali culmina intorno al 2016 per poi iniziare a decrescere, con una diminuzione più accentuata al Nord, dove nel 2022 vi sono quasi 700 unità in meno rispetto al 2016; diverso invece l’andamento del fenomeno nel Mezzogiorno, dove l’aumento nel periodo 2010 – 2017 è assai più pronunciato e in cui il ridimensionamento del numero di unità si avverte appena dal 2019 in poi, mantenendo comunque ad oggi un saldo positivo nell’ultimo quinquennio.
Figura 3 – Numero di cooperative per macroarea territoriale – Serie storica
Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA.
La Tabella 5 consente di esaminare congiuntamente le due dimensioni sopra richiamate, comparando i ritmi di sviluppo dei diversi tipi di cooperativa e per area territoriale. Ponendo il numero di unità presenti nel 2010 pari a 100, si nota, come già evidenziato, l’aumento di unità sino al 2016/2017 – prima più consistente e poi più lento – e poi il ridimensionamento; ma tale dinamica impatta in modo differente nei territori e per i diversi tipi di cooperativa. Al Nord e al Centro, a fronte di un andamento delle A che ripercorre le tendenze generali prima richiamate, si osserva un’anticipazione della diminuzione del numero di B (picco nel 2016) e una crescita significativa di cooperative ad oggetto plurimo, più che raddoppiate nel corso del periodo considerato e con una flessione quasi impercettibile negli ultimi anni.
Tabella 5 – Numero di cooperative per tipo e area territoriale – Serie storica 2010 = 100
|
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tutte |
100 |
128 |
138 |
146 |
156 |
164 |
169 |
171 |
169 |
169 |
166 |
159 |
159 |
A |
100 |
125 |
135 |
142 |
149 |
155 |
158 |
158 |
156 |
155 |
152 |
144 |
144 |
B |
100 |
127 |
138 |
146 |
156 |
164 |
168 |
168 |
165 |
164 |
160 |
153 |
152 |
A+B |
100 |
144 |
162 |
178 |
216 |
250 |
283 |
312 |
325 |
336 |
335 |
332 |
336 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord |
100 |
117 |
125 |
131 |
138 |
144 |
146 |
145 |
145 |
143 |
138 |
129 |
129 |
A |
100 |
116 |
125 |
131 |
138 |
143 |
145 |
144 |
144 |
141 |
137 |
128 |
128 |
B |
100 |
116 |
124 |
131 |
137 |
143 |
145 |
141 |
139 |
136 |
131 |
121 |
120 |
A+B |
100 |
120 |
127 |
138 |
160 |
179 |
196 |
208 |
217 |
221 |
214 |
205 |
208 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Centro |
100 |
129 |
140 |
147 |
155 |
161 |
163 |
163 |
157 |
155 |
151 |
143 |
142 |
A |
100 |
129 |
141 |
150 |
155 |
163 |
164 |
163 |
158 |
158 |
154 |
145 |
145 |
B |
100 |
125 |
135 |
140 |
146 |
151 |
152 |
148 |
142 |
139 |
133 |
126 |
124 |
A+B |
100 |
142 |
160 |
172 |
201 |
222 |
241 |
260 |
256 |
260 |
256 |
250 |
249 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sud e isole |
100 |
139 |
151 |
162 |
176 |
188 |
197 |
203 |
204 |
206 |
204 |
200 |
200 |
A |
100 |
132 |
143 |
152 |
161 |
167 |
171 |
172 |
171 |
171 |
168 |
162 |
162 |
B |
100 |
142 |
157 |
171 |
189 |
203 |
212 |
218 |
217 |
220 |
218 |
214 |
214 |
A+B |
100 |
171 |
199 |
225 |
288 |
347 |
405 |
460 |
490 |
513 |
520 |
525 |
532 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE.
Nell’Italia meridionale e insulare l’aumento del numero di cooperative è molto più consistente e il ridimensionamento degli ultimi anni è assai meno pronunciato, anche a fronte di un numero solo lievemente calato di cooperative di tipo A e di tipo B si assiste ad un aumento notevole di cooperative ad oggetto plurimo che quintuplicano nel periodo considerato e che continuano a salire di numero anche negli ultimi anni.
Sintesi dei risultati
Il numero di cooperative sociali è però solo un indicatore molto parziale del dimensionamento del fenomeno studiato, per il quale è necessario analizzare anche dati quali il fatturato e il numero di lavoratori. Nella Tabella 6 sono indicati i valori aggregati del fatturato aggregato della cooperazione sociale italiana in milioni di euro a valore nominale dal 2008 al 2022. Il fatturato complessivo della cooperazione sociale italiana si attesta intorno ai 17.8 miliardi, 5.4 miliardi in più rispetto a dieci anni prima e 2.4 miliardi in più rispetto a quel 2017 in cui la curva del numero di enti attivi si inverte. Emerge quindi una tendenza alla crescita della dimensione economica aggregata della cooperazione sociale, pur in presenza di un numero minore di unità.
Tabella 6 – Fatturato per tipo e area territoriale (Milioni di euro) – Serie storica
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
|
Tutte |
9'136 |
9'982 |
10'678 |
11'350 |
11'829 |
12'426 |
12'969 |
13'779 |
14'477 |
15'424 |
15'872 |
15'991 |
14'765 |
16'354 |
17'768 |
A |
5'716 |
6'279 |
6'686 |
7'112 |
7'460 |
7'762 |
8'099 |
8'571 |
8'937 |
9'409 |
9'626 |
9'733 |
9'042 |
9'857 |
10'645 |
B |
1'561 |
1'671 |
1'800 |
1'880 |
1'892 |
1'999 |
2'076 |
2'148 |
2'207 |
2'313 |
2'381 |
2'416 |
2'226 |
2'564 |
2'773 |
A + B |
954 |
1'076 |
1'187 |
1'260 |
1'335 |
1'467 |
1'652 |
1'893 |
2'147 |
2'477 |
2'638 |
2'639 |
2'436 |
2'755 |
3'083 |
Non definito |
905 |
956 |
1'004 |
1'098 |
1'142 |
1'197 |
1'142 |
1'167 |
1'186 |
1'225 |
1'226 |
1'203 |
1'061 |
1'178 |
1'267 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord |
5'686 |
6'211 |
6'670 |
7'086 |
7'371 |
7'678 |
8'040 |
8'549 |
8'898 |
9'587 |
9'940 |
10'207 |
9'418 |
10'291 |
11'133 |
Centro |
1'928 |
2'124 |
2'317 |
2'478 |
2'539 |
2'697 |
2'862 |
2'997 |
3'199 |
3'293 |
3'358 |
3'277 |
3'049 |
3'452 |
3'699 |
Sud e isole |
1'277 |
1'427 |
1'484 |
1'580 |
1'726 |
1'847 |
1'875 |
2'051 |
2'211 |
2'405 |
2'482 |
2'500 |
2'291 |
2'603 |
2'932 |
Non definito |
246 |
221 |
206 |
207 |
194 |
203 |
191 |
182 |
170 |
138 |
92 |
8 |
7 |
8 |
4 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA.
Indicazioni simili emergono dall’altro indicatore dimensionale qui utilizzato, il numero di lavoratori; il dato non è disponibile nelle basi dati utilizzate da questo studio, ma è rilevato invece dal Censimento permanente Istat. Nella Tabella 7 sono confrontati in serie storica il numero di lavoratori e il fatturato inserendo i numeri indice base 100 (tra il 2011 e il 2015 e poi tra il 2015 e il 2022), la differenza in numeri assoluti e percentuale rispetto all’anno precedente (suddivisa tra i 4 esercizi nel confronto tra 2011 e 2015). I lavoratori delle cooperative sociali (colonne centrali della Tabella 7), secondo Istat, sono ad oggi circa 491 mila. Salvo anni che presentano dati anomali in alto (tra il 2015 e il 2016) o verso il basso (in coincidenza con il l’emergenza sanitaria), la cooperazione sociale cresce di circa 12 – 13 mila unità all’anno, pari al 2% - 3% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso si tratta di un processo lineare, che evidenzia la capacità della cooperazione sociale di continuare la crescita aggregata.
Tabella 7 – Evoluzione del fatturato aggregato (Milioni di euro) e del numero di lavoratori aggregati – Serie storica
Numero lavoratori Italia (x1000) |
|
Numero lavoratori cooperative sociali Istat |
|
Fatturato cooperative sociali Base dati AIDA |
||||||||||
|
Unità |
Base 100 |
Δ |
Δ% |
|
Unità |
Base 100 |
Δ |
Δ% |
|
Unità |
Base 100 |
Δ |
Δ% |
2011 |
22'418 |
100 |
|
|
|
363.595 |
100 |
|
|
|
11.350 |
100 |
|
|
2015 |
22'126 |
99 |
-73.000 |
0% |
|
397.975 |
109 |
8.595 |
2% |
|
13.779 |
121 |
607 |
5% |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2015 |
22'126 |
100 |
|
|
|
397.975 |
100 |
|
|
|
13.779 |
100 |
|
|
2016 |
22'442 |
101 |
316 |
1% |
|
428.713 |
108 |
30.738 |
8% |
|
14.477 |
105 |
698 |
5% |
2017 |
22'729 |
103 |
287 |
1% |
|
441.178 |
111 |
12.465 |
3% |
|
15.424 |
112 |
947 |
7% |
2018 |
22'950 |
104 |
221 |
1% |
|
451.843 |
114 |
10.665 |
2% |
|
15.872 |
115 |
448 |
3% |
2019 |
23'097 |
104 |
147 |
1% |
|
463.928 |
117 |
12.085 |
3% |
|
15.991 |
116 |
119 |
1% |
2020 |
22'374 |
101 |
-723 |
-3% |
|
461.468 |
116 |
-2.460 |
-1% |
|
14.765 |
107 |
-1.226 |
-8% |
2021 |
22'555 |
102 |
181 |
1% |
|
477.792 |
120 |
16.324 |
4% |
|
16.354 |
119 |
1.589 |
11% |
2022 |
23'113 |
104 |
558 |
2% |
|
491.297 |
123 |
13.505 |
3% |
|
17.768 |
129 |
1.414 |
9% |
Fonte: Istat (lavoratori) e nostre elaborazioni su dati AIDA (fatturato).
È solo il caso di notare come il confronto con le tendenze dell’occupazione nel resto del paese (colonne a sinistra nella Tabella 7) metta in evidenza un risultato occupazione della cooperazione sociale di grande rilievo; la cooperazione sociale, infatti (Cfr. anche Figura 4):
Figura 4 – Evoluzione occupazione nella cooperazione sociale e occupati totali Italia – Serie storica
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat.
Nella Figura 5 viene confrontato l’andamento del fatturato aggregato e del numero di lavoratori complessivi della cooperazione sociale. Vi sono scostamenti contenuti tra la dinamica dei due fenomeni sino al 2020, quando si assiste, per effetto della pandemia, ad una caduta momentanea del fatturato mentre i lavoratori, per i motivi sopra richiamati, calano in modo assai limitato (probabilmente si tratta della mera non riconferma di alcuni lavoratori a tempo determinato). Vi è però da notare che, mentre il numero complessivo di lavoratori si limita, nel post pandemia, a riguadagnare il terreno perduto, compensando nel 2021 la lieve contrazione del 2020, il fatturato sembra mostrare un andamento più dinamico, la cui interpretazione compiuta sarà possibile solo quando si disporrà di dati relativi a successivi esercizi.
Figura 5 – Confronto fatturato aggregato e lavoratori complessivi della cooperazione sociale – Serie storica
Fonte: Istat (lavoratori) e nostre elaborazioni su dati AIDA (fatturato).
Il fatturato nei territori e per tipo di cooperativa
Rispetto al 2017, anno che, come si è visto, rappresenta il culmine nella crescita del numero di unità, il fatturato complessivo delle cooperative sociali italiane (che, considerando le cooperative attive, sono calate di 1345 unità) cresce di 2.4 miliardi di euro, quello delle cooperative A (825 in meno rispetto al 2017) di 1.2 miliardi, quello delle B (491 in meno) di 461 milioni; nel Nord, a fronte di 695 cooperative in meno, il fatturato sale di 1.5 miliardi e al Centro, a fronte di 532 cooperative in meno rispetto al massimo storico, sale di oltre 400 milioni.
Questo rappresenta un elemento che rende più complesso lo sguardo del precedente paragrafo: anche dove le cooperative diminuiscono, il fatturato aggregato aumenta, elemento che evidenzierebbe, in prima istanza, un aumento delle dimensioni medie e una tendenza alla concentrazione delle attività su un numero minore di unità. Inoltre, il fatturato aumenta anche, e, come si vedrà, in modo consistente, anche per le cooperative sociali ad oggetto plurimo e per le cooperative del Mezzogiorno, che mostravano una minore tendenza alla diminuzione delle unità attive.
Una conferma del quadro precedentemente emerso giunge invece rispetto al limitato impatto dell’emergenza sanitaria sui fatturati aggregati che, come si è visto, sono comunque più sensibili a questa contingenza rispetto al numero di lavoratori: nel 2020 cala il fatturato complessivo delle cooperative sociali italiane per circa 1.2 miliardi di euro e il calo si avverte in tutte le macro aree territoriali e per tutti i tipi di cooperativa sociale; ma già nel 2021, in tutte le macroaree e per tutti i tipi di cooperativa, il fatturato è superiore a quello del 2019 e, in termini complessivi, la cooperazione sociale fattura nel 2021 – anno ancora parzialmente interessato dall’emergenza sanitaria - 363 milioni in più del 2019, mentre il fatturato sale di ulteriori 1.4 miliardi di euro nel 2022. Anche un sommario sguardo alla rappresentazione grafica evidenzia come l’emergenza sanitaria abbia causato nulla più che un temporaneo “avvallamento” in una progressione di crescita lineare che interessa la cooperazione sociale italiana nelle sue diverse componenti.
Figura 6 – Fatturato aggregato per tipo di cooperativa – Serie storica
Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA.
Per esaminare in modo più approfondito le serie storiche, è però opportuno visionare, accanto ai dati a valori nominali, anche i valori attualizzati espressi in euro 2022, considerando quindi le dinamiche inflazionistiche intercorse nel corso degli anni. Nella Tabella 8 si fornisce l’evoluzione delle serie storiche considerando come base 100 per il fatturato aggregato 2008, sia a valori nominali, sia con valori attualizzati. Gli esiti che si possono trarre da questi dati sono in seguenti:
Tabella 8 – Fatturato aggregato in serie storica – valore nominale e attualizzato per tipo di cooperativa e macroarea
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tutte le cooperative |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valori nominali |
100 |
109 |
117 |
124 |
129 |
136 |
142 |
151 |
158 |
169 |
174 |
175 |
162 |
179 |
194 |
Valori attualizzati |
100 |
108 |
114 |
118 |
120 |
124 |
129 |
138 |
145 |
153 |
155 |
156 |
144 |
157 |
158 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Per tipo di cooperativa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valori nominali |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A |
100 |
110 |
117 |
124 |
131 |
136 |
142 |
150 |
156 |
165 |
168 |
170 |
158 |
172 |
186 |
B |
100 |
107 |
115 |
120 |
121 |
128 |
133 |
138 |
141 |
148 |
152 |
155 |
143 |
164 |
178 |
A + B |
100 |
113 |
124 |
132 |
140 |
154 |
173 |
198 |
225 |
260 |
277 |
277 |
255 |
289 |
323 |
Non definito |
100 |
106 |
111 |
121 |
126 |
132 |
126 |
129 |
131 |
135 |
135 |
133 |
117 |
130 |
140 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valori attualizzati |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A |
100 |
109 |
114 |
118 |
121 |
124 |
129 |
137 |
143 |
149 |
151 |
151 |
141 |
151 |
151 |
B |
100 |
106 |
113 |
115 |
112 |
117 |
121 |
126 |
129 |
134 |
136 |
138 |
127 |
144 |
144 |
A + B |
100 |
112 |
122 |
126 |
129 |
140 |
158 |
181 |
206 |
235 |
247 |
246 |
228 |
253 |
262 |
Non definito |
100 |
105 |
108 |
115 |
117 |
121 |
115 |
118 |
120 |
122 |
121 |
118 |
105 |
114 |
113 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Per macroarea |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valori nominali |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord |
100 |
109 |
117 |
125 |
130 |
135 |
141 |
150 |
156 |
169 |
175 |
180 |
166 |
181 |
196 |
Centro |
100 |
110 |
120 |
129 |
132 |
140 |
148 |
155 |
166 |
171 |
174 |
170 |
158 |
179 |
192 |
Sud e isole |
100 |
112 |
116 |
124 |
135 |
145 |
147 |
161 |
173 |
188 |
194 |
196 |
179 |
204 |
230 |
Non definito |
100 |
90 |
84 |
84 |
79 |
82 |
78 |
74 |
69 |
56 |
37 |
3 |
3 |
3 |
2 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Valori attualizzati |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord |
100 |
108 |
115 |
119 |
120 |
123 |
129 |
137 |
143 |
152 |
156 |
160 |
148 |
159 |
159 |
Centro |
100 |
109 |
117 |
122 |
122 |
128 |
135 |
142 |
152 |
154 |
156 |
151 |
141 |
157 |
156 |
Sud e isole |
100 |
111 |
114 |
118 |
125 |
132 |
134 |
147 |
158 |
170 |
174 |
174 |
160 |
179 |
186 |
Non definito |
100 |
89 |
82 |
80 |
73 |
75 |
71 |
68 |
63 |
51 |
33 |
3 |
2 |
3 |
1 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Benché le considerazioni connesse all’analisi con valori attualizzati completi utilmente il quadro generale, nel prosieguo del lavoro si utilizzeranno comunque i valori nominali. Il grafico sottostante (Figura 7) aiuta a comprendere le dinamiche di ridefinizione interna alla cooperazione sociale in atto sia dal punto di vista delle aree territoriali, sia dei tipi di cooperativa sociale. Vengono confrontati i dati 2010 e 2022 sia relativamente alle unità attive (a sinistra), sia rispetto al fatturato aggregato (con i numeri nei riquadri a rappresentare il fatturato medio). Sinteticamente:
Figura 7 – Unità attive e dimensioni economiche aggregate per tipo e macroarea – dati 2010 e 2022
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Sintesi dei risultati
Le cooperative sociali diminuiscono, il fatturato aggregato aumenta: perché? È evidente che la prima lettura di tutti i dati relativi al fatturato aggregato rimanda al tema delle dimensioni medie: se, a fronte di un numero di cooperative calante, i fatturati aggregati aumentano significa che le dimensioni medie aumentano. Ma in realtà questa affermazione, pur matematicamente ineccepibile, così formulata coglie solo in modo parziale le dinamiche in atto.
Si tratta di fusioni, e quindi di una diminuzione dovuta al fatto che più unità che si fondono in una aggregando il proprio giro di affari? Tali circostanze sono presenti e di un certo rilievo – sono circa 300 le cooperative che sembrano essersi fuse con altre, su oltre 4000 fuoriuscite dallo stato “attivo” dal 2017 ad oggi – ma non certo in misura tale da determinare da sole il fenomeno in questione. Si tratta di una progressiva “evoluzione della specie” darwinistica, che porta alcune unità a soccombere, soppiantate da cooperative sociali che le spingono fuori dal mercato, assorbendone le attività? Anche in questo caso si tratta di una probabile parte di spiegazione, che però non esaurisce tutti gli aspetti del fenomeno.
In questa sede si intende – non in termini alternativi, ma complementari ad altre spiegazioni – proporre all’attenzione dei ricercatori una interpretazione che prende le mosse dall’esame dell’età delle cooperative sociali italiane.
Si esamini la distribuzione contenuta nella Tabella 9, che incrocia i livelli di fatturato con l’anzianità delle cooperative. Come è ragionevole attendersi, le imprese più giovani affollano le classi di fatturato inferiori (il 79% è sotto i 150 mila euro e l’89% sotto i 250 mila euro), mentre al salire dell’età della cooperativa aumenta la quota di imprese delle classi più alte, in particolare dai 500 mila euro in su. Cooperative più anziane, fatturati medi più alti, dunque; e, di conseguenza, la composizione media dell’universo delle cooperative in un determinato anno caratterizzato da maggiore quota di cooperative più anziane comporta un maggiore fatturato medio.
Tabella 9 – Cooperative sociali nel 2022 per fatturato e anzianità di costituzione
|
1. Neocostituita (sino all'anno successivo alla costituzione) |
2. Startup (2-5 anni) |
3. Impresa giovane (5-10 anni) |
4. Impresa consolidata (più di 10 anni) |
Totale |
1. Fino a 150.000 euro |
79% |
59% |
45% |
29% |
39% |
2. Da 150.000 a 250.000 euro |
10% |
14% |
15% |
11% |
12% |
3. Da 250.000 a 500.000 euro |
7% |
15% |
18% |
15% |
16% |
4. Da 500.000 a 1.500.000 euro |
3% |
9% |
15% |
23% |
18% |
5. Da 1.500.000 a 5.000.000 euro |
1% |
2% |
5% |
15% |
10% |
6. Oltre 5.000.000 euro |
0% |
0% |
1% |
7% |
4% |
Totale cooperative |
437 |
2'713 |
4'315 |
10'481 |
17'946 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
E questo è esattamente quello che avviene alle cooperative sociali italiane. Si esamini l’andamento delle nuove costituzioni e delle fuoriuscite dallo stato “attivo” negli ultimi dieci anni contenuto nella Tabella 9. Le nuove costituzioni, che erano un migliaio all’anno nei primi anni Dieci, aumentano sino al 2013 – 2015, in cui raggiungono il picco (1375 cooperative sociali costituite nel 2014). Sono anni in cui il numero di cooperative, al netto di quelle che entrano in stato di liquidazione, fallimento, cessazione, ecc., aumenta di oltre 900 unità all’anno. È il caso di notare che si tratta di anni successivi sia alla crisi economica del 2008, sia a quella del debito sovrano del 2011, che probabilmente ha rappresentato una sfida ancor più rilevante per la cooperazione sociale italiana. Dopo tutto ciò, erano oltre mille ogni anno le compagini sociali che si costituivano per dare vita ad una nuova cooperativa, probabilmente di più che in ogni altro periodo passato.
Poi dal 2016 in avanti il numero di nuove costituzioni cala in modo lineare e inesorabile. Anche in questo caso l’emergenza sanitaria non c’entra nulla, anzi nel 2021, forse sull’onda dell’entusiasmo per l’uscita dalla fase più dura, la tendenza si attenua leggermente.
Tabella 10 – Nuove costituzioni e fuoriuscite dallo stato “attivo” – Serie storica
Anno |
Costituzioni |
Fuoriuscite dallo stato “attivo” |
Differenza |
2013 |
1237 |
322 |
915 |
2014 |
1375 |
412 |
963 |
2015 |
1237 |
311 |
926 |
2016 |
1163 |
620 |
543 |
2017 |
1074 |
820 |
254 |
2018 |
868 |
1023 |
-155 |
2019 |
698 |
779 |
-81 |
2020 |
591 |
732 |
-141 |
2021 |
552 |
1206 |
-654 |
2022 |
410 |
299 |
111 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
L’andamento delle fuoriuscite dallo stato “attivo” è meno lineare e vi sono buone ragioni per ritenere che questo tipo di dati sia soggetta a imprecisioni più rilevanti, ma dal 2018 le cooperative in liquidazione o in altra condizione di non attività supera le nuove costituzioni, determinando il ridimensionamento del numero di cooperative sociali totali di cui già si è detto, con l’eccezione del 2022 dove però i dati disponibili potrebbero essere parziali.
Figura 8 – Nuove costituzioni e fuoriuscite dallo stato “attivo” – Serie storica
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Se nascono meno cooperative, il risultato è abbastanza scontato: cresce l’anzianità media dell’universo, come si può constatare nella Tabella 11. Le cooperative neocostituite, quelle con fatturato minore, che nell’universo 2022 rappresentavano il 2%, erano il 14% negli anni di maggior entità delle nuove costituzioni e in termini assoluti sono scese da oltre 2500 a 437: al contrario, le imprese più anziane, con oltre 10 anni di attività, che rappresentavano il 40% dell’universo una decina di anni fa – erano 7 mila nel 2014 – oggi rappresentano il 58% del totale e sono 10.481.
Tabella 11 – Distribuzione per età – Serie storica – Dati assoluti e percentuali
|
2022 |
2021 |
2020 |
2019 |
2018 |
2017 |
2016 |
2015 |
2014 |
2013 |
Neocostituita (sino a un anno dopo la costituzione) |
437 |
676 |
975 |
1'545 |
1'920 |
2'223 |
2'376 |
2'577 |
2'536 |
2'208 |
Startup (2-5 anni) |
2'713 |
3'214 |
3'820 |
4'225 |
4'347 |
4'371 |
4'339 |
4'192 |
4'042 |
4'003 |
Impresa giovane (5-10 anni) |
4'315 |
4'173 |
4'287 |
4'155 |
4'110 |
4'285 |
4'333 |
4'218 |
3'940 |
3'604 |
Impresa consolidata (più di 10 anni) |
10'481 |
9'876 |
9'618 |
9'194 |
8'762 |
8'412 |
7'997 |
7'512 |
7'066 |
6'659 |
Totale complessivo |
17'946 |
17'939 |
18'700 |
19'119 |
19'139 |
19'291 |
19'045 |
18'499 |
17'584 |
16'474 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Neocostituita (sino a un anno dopo la costituzione) |
2% |
4% |
5% |
8% |
10% |
12% |
12% |
14% |
14% |
13% |
Startup (2-5 anni) |
15% |
18% |
20% |
22% |
23% |
23% |
23% |
23% |
23% |
24% |
Impresa giovane (5-10 anni) |
24% |
23% |
23% |
22% |
21% |
22% |
23% |
23% |
22% |
22% |
Impresa consolidata (più di 10 anni) |
58% |
55% |
51% |
48% |
46% |
44% |
42% |
41% |
40% |
40% |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Anche in questo caso il dato si presta a più interpretazioni. Può rappresentare un passaggio di maturità: l’insieme delle cooperative esistenti è in grado di assorbire e sostenere le nuove iniziative che nascono dal tessuto sociale, dandovi spazio nell’ambito della propria organizzazione e evitando il proliferare di iniziative imprenditoriali spesso faticose e fallimentari, che assorbono energie e parcellizzano la cooperazione sociale; si può ritenere in sostanza che le imprese sociali esistenti siano oggi in grado di e incorporare i nuovi fermenti provenienti dalla società civile, con il risultato di moltiplicare le attività anziché le partite IVA. O, al contrario, si può ritenere che questa caduta di nuove costituzioni rappresenti un segnale problematico, che sia segno di una minore attrattività del modello cooperativo o anche che le persone percepiscano la non agibilità, nelle cooperative sociali, di spazi utili per proporre nuove iniziative di imprenditorialità sociale. Quello che è certo è che quella qui descritta è un’altra dinamica di grande rilievo che merita un adeguato approfondimento.
Sintesi dei risultati
A completamento delle analisi qui sviluppate, si riportano i dati di fonte Istat che confrontano lo sviluppo delle cooperative sociali con quello delle imprese sociali costituite con altra forma giuridica. Il riferimento, in questo caso, sono i dati Istat che, come si è visto, presentano alcune differenze nei numeri assoluti, pur evidenziando una coerenza rispetto agli andamenti.
Questi dati sono interessanti perché ci permettono di verificare se siano in atto processi di riorganizzazione all’interno del più ampio universo delle imprese sociali che evidenzino dinamiche diverse tra cooperative sociali e imprese sociali con forma diversa da quella di cooperativa sociale.
I risultati sono indicati nella Tabella 12, in cui si confrontano i dati di fonte Istat relativi al 2018 (il primo anno dopo l’approvazione dell’attuale normativa sull’impresa sociale) e al 2022, l’anno di riferimento, quindi, delle analisi qui proposte. Per completezza si segnala che in Marocchi (2021) sono riportati e commentati anche i dati Istat 2019, che comunque sono coerenti con le tendenze che emergono nella Tabella 12.
Anche Istat rileva la diminuzione del numero di cooperative sociali per 1023 unità, ma al tempo stesso rileva l’aumento di 880 imprese sociali con forma diversa dalla cooperativa sociale nel quadriennio considerato; così, se a inizio periodo le cooperative sociali rappresentavano il 95% delle imprese sociali, nel 2022 scendono al 90%. In termini complessivi, le imprese sociali diminuiscono quindi di 143 unità dal 2018 al 2022.
La tendenza, seppure in forma più blanda, si riscontra relativamente al numero di lavoratori che, nel complesso, salgono di quasi 50 mila unità nel periodo considerato. In questo caso, pur in presenza di un numero di enti decrescente, si registra, come evidenziato in precedenza, un aumento del numero di lavoratori tra le cooperative sociali che salgono da 452 mila a 491 mila, 39 mila unità in più in quattro anni; ma anche le imprese sociali in forma diversa dalla cooperativa sociale aumentano il numero di lavoratori, da 6 mila a 16 mila, quindi circa 10 mila unità in più nello stesso periodo. Per effetto di questi dati il numero di lavoratori nelle cooperative sociali è pari oggi al 97% del totale dei lavoratori delle imprese sociali contro il 99% del 2018: una quota sempre ampiamente maggioritaria – quasi totalizzante -, ma con segnali di crescita nelle imprese sociali con forma diversa da quella di cooperativa sociale.
Con riferimento al numero di lavoratori medi, nelle cooperative sociali essi salgono da 28.7 a 33.4 (+4.7), mentre nelle altre imprese sociali salgono da 7.9 a 9.6 (+1.7).
Tabella 12 – Cooperative sociali e imprese sociali
Enti |
Lavoratori |
Lavoratori medi |
|||||||||||
2018 |
2022 |
Δ |
2018 |
2022 |
Δ |
2018 |
2022 |
Δ |
|||||
In forma di cooperativa sociale |
15.751 |
95% |
14.728 |
90% |
-1023 |
451.843 |
99% |
491.297 |
97% |
39.454 |
28.7 |
33.4 |
4.7 |
Con altra forma |
806 |
5% |
1.686 |
10% |
880 |
6.379 |
1% |
16.259 |
3% |
9.880 |
7.9 |
9.6 |
1.7 |
Totale |
16.557 |
16.414 |
-143 |
458.222 |
507.556 |
49.334 |
27.7 |
30.9 |
3.2 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat
Se da una parte questi dati rimarcano come, ad oggi, la cooperazione sociale rappresenti la componente ampiamente maggioritaria – soprattutto in termini economici e occupazionali – dell’impresa sociale, dall’altra emerge una certa dinamicità delle imprese sociali con forma diversa dalla cooperativa sociale, che (diversamente dalle cooperative sociali) aumentano di numero oltre che di rilevanza economica e di dimensione media. È difficile, in una fase ancora iniziale di applicazione della normativa (e con un quadro fiscale ancora non consolidato) comprendere sino a che punto si tratti di meri fenomeni di progressiva emersione di quanto sino ad ora già operava come impresa sociale senza averne la qualifica e sino a che punto sia presente invece una dinamica diversa e per il nostro paese inedita, di fioritura di iniziative imprenditoriali a finalità sociale da parte di soggetti diversi dalle cooperative sociali.
Se fosse vera questa seconda interpretazione, si potrebbe anche ritenere che – come peraltro ipotizzato in alcune narrazioni - almeno in parte, la minore propensione a costituire nuove cooperative sociali sia connessa alla preferenza per altre forme di imprenditorialità sociale, che vedono un aumento – non sappiamo se per nuove costituzioni o per avvenuto riconoscimento della qualifica di enti già esistenti – di quasi 2500 unità all’anno. In sostanza, si potrebbe ipotizzare che si costituiscano meno cooperative sociali perché vengono scelte dai promotori altre forme giuridiche nell’ambito dell’impresa sociale.
Si tratta in ogni caso di fenomeni da considerare con attenzione e che dovranno essere meglio delineati in future analisi.
Sintesi dei risultati
Sino ad ora si sono esaminati alcuni dati – dimensionali, come il fatturato aggregato della cooperazione sociale italiana pari complessivamente a circa 17.7 miliardi di euro nel 2022 e gli occupati, 491 mila – e il numero di cooperative, poco meno di 18 mila al 31/12/2022 se si considerano le cooperative “attive”. Questo porterebbe ad una facile definizione della dimensione media, poco meno di un milione per ciascuna unità attiva. Se questo è matematicamente incontestabile, la visione che tale media trasmette è molto lontana dalla realtà; basti un dato: la cooperativa mediana fattura circa 240 mila euro, il primo quartile corrisponde ad una cooperativa che fattura 69 mila euro. È dunque il momento di addentrarsi in modo più profondo sulle caratteristiche delle cooperative sociali italiane.
Si analizzi ora la Tabella 13. Se, ad esempio consideriamo (colonna di sinistra) solo le cooperative sociali il cui fatturato eccede i 100 mila euro – ipotizzando appunto che quelle al di sotto di questa soglia siano, almeno da un punto di vista economico, residuali - questo criterio porta ad individuare, in ciascuno degli anni dell’ultimo decennio, una quota di cooperative pari (con contenute variazioni da un anno altro) al 50% - 55% di quelle considerate “attive”; e questa metà o poco più di cooperative produce il 98% del fatturato complessivo della cooperazione sociale; o, proseguendo nelle esemplificazioni della tabella, se consideriamo le cooperative con un fatturato superiore ai 200 mila euro, queste hanno rappresentato, nel corso del decennio, una percentuale tra il 38% e il 44% delle cooperative “attive” e hanno prodotto a seconda degli anni tra il 96% e il 98% del fatturato aggregato; o, dal punto di vista opposto e complementare, i quasi due terzi delle cooperative sociali “attive” italiane, che si pongono al di sotto della soglia di 250 mila euro di fatturato producono complessivamente circa il 5%-6% del fatturato aggregato (e quindi poco più di un terzo delle cooperative sociali produce il restante 94%-95%). Per arrivare intorno al 10% del fatturato aggregato complessivo della cooperazione sociale dobbiamo innalzare il limite a 500 mila euro, sommando di conseguenza i fatturati di circa i tre quarti delle cooperative sociali presenti o, di converso, un quarto delle cooperative produce il 90% del fatturato aggregato.
Tabella 13 – Numero di cooperative con fatturato superiore ad un limite – dati 2013 - 2022
Se si considerano le cooperative con fatturato superiore a… |
Si selezionano negli ultimi dieci anni una quota di cooperative compresa |
E queste cooperative producono negli ultimi dieci anni una quota di fatturato compresa |
||
|
tra il |
e il |
tra il |
e il |
10 mila euro |
69% |
72% |
99% |
99% |
25 mila euro |
64% |
67% |
99% |
99% |
50 mila euro |
59% |
62% |
99% |
99% |
100 mila euro |
50% |
55% |
96% |
98% |
150 mila euro |
43% |
48% |
96% |
97% |
200 mila euro |
38% |
44% |
96% |
96% |
250 mila euro |
34% |
39% |
94% |
95% |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Utilizzare l’una o l’altra soglia è ovviamente una scelta soggettiva. In questa sede (Tabella 14), rimandando alle pagine successive un’analisi più ampia delle classi di fatturato, si utilizzerà la soglia dei 100 mila euro, che identifica probabilmente i casi di cooperative la cui attività è effettivamente ai limiti della residualità. Si consideri, a questo proposito, che un fatturato inferiore a 100 mila euro, detratte talune spese di gestione, appaia il minimo per delineare una partecipazione effettiva del fattore lavoro sovra individuale che è comunque un fattore costitutivo della forma cooperativa. Se si utilizza questo criterio, rispetto ai diversi tipi di cooperativa sociale emerge che, nel corso del decennio, con lievi modifiche da un anno all’altro:
Se si considerano invece le macroaree territoriali emerge come nel corso dell’ultimo decennio abbiano superato la soglia dei 100 mila euro di fatturato:
Tabella 14 – Numero di cooperative con fatturato superiore a 100 mila euro per tipo di cooperativa e macroarea territoriale – dati 2013 - 2022
Se si considerano le cooperative con fatturato superiore a 100 mila euro |
Si selezionano negli ultimi dieci anni una quota di cooperative compresa |
E queste cooperative producono negli ultimi dieci anni una quota di fatturato compresa |
||
|
tra il |
e il |
tra il |
e il |
Tutte |
50% |
55% |
96% |
98% |
|
|
|
|
|
Tipo A |
56% |
63% |
97% |
98% |
Tipo B |
42% |
46% |
95% |
97% |
Tipo A e B |
43% |
49% |
98% |
98% |
|
|
|
|
|
Nord |
71% |
79% |
98% |
99% |
Centro |
49% |
54% |
94% |
98% |
Sud e isole |
35% |
41% |
93% |
95% |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Ovviamente questi dati sono enfatizzati laddove si proceda ad una lettura ispirata al concetto di intersezionalità. Ad esempio, le cooperative B del Mezzogiorno che superano i 100 mila euro di fatturato sono nel corso degli anni tra il 26% e il 30% (e queste producono più del 90% del fatturato complessivo delle B nel Mezzogiorno), mentre ben il 50% delle B del Mezzogiorno sono al di sotto dei 10.000 (diecimila!) euro di fatturato, producendo complessivamente l’1%-2% (secondo gli anni) del fatturato aggregato delle cooperative di inserimento lavorativo dell’area.
È chiaro come quando si compie l’operazione – come a questo punto appare chiaro, di per sé discutibile – di elaborare fatturati medi, la scelta del numero di cooperative per le quali suddividere il fatturato aggregato (che, come si è visto, varia assai poco se si considerano la totalità delle cooperative sociali o la frazione al di sopra di un valore economico minimo) è operazione tutt’altro che scontata. È corretto fare una media degli oltre 17 miliardi di fatturato aggregato dividendo per le 17946 cooperative attive? Per le 12367 che hanno una pur minima attività effettiva (10 mila euro di fatturato)? Per le 9656 che superano i 100 mila euro e che producono in media negli anni circa il 97% del fatturato aggregato stesso? È evidente che tra la prima e la terza opzione il valore finale quasi raddoppierà, motivo per cui quando si legge una media relativa a questo tipo di fenomeni interrogarsi sul denominatore è tutt’altro che superfluo. Insomma, se si vogliono comprendere più a fondo le caratteristiche e le dinamiche della cooperazione sociale italiana, è opportuno integrare i ragionamenti sino ad ora fatti con altri maggiormente in grado di cogliere le specificità del fenomeno studiato.
Si consideri ora il database di 29451 cooperative sociali – presenti e cessate - nel suo insieme. In prima istanza possiamo identificare (e trascurare) un gruppo di cooperative che non sono mai state attive (1) e vi figurano in quanto formalmente presenti negli elenchi MISE. Vi sono poi talune cooperative che sono state attive in anni precedenti ma che ora non risultano più esserlo (2) in quanto fuse in altre cooperative (2a) o, più frequentemente, in quanto – almeno per quanto emerge dai dati - hanno interrotto l’attività (2b).
Le altre cooperative sono quelle che, allo stato attuale, risultano essere attive (3); di queste, talune hanno nel biennio un fatturato medio superiore ai 100 mila euro (3a), mentre altre non lo raggiungono (3b). Tra queste ultime, talune non lo raggiungono nell’ultimo biennio e nemmeno nel periodo precedente (3b-I), mentre altre lo superavano in passato e non più nell’ultimo biennio (3b-II).
Tabella 15 – Cooperative attive e con rilievo economico per tipo di cooperativa e macroarea territoriale – numeri assoluti – dati 2022
|
Tutte |
|
A |
B |
A+B |
manca |
|
Nord |
Centro |
Sud e Isole |
manca |
Presenti nel database |
29451 |
|
13547 |
7666 |
5710 |
2528 |
|
8153 |
5550 |
11635 |
4113 |
1) Mai attive |
8304 |
|
3067 |
2577 |
1888 |
772 |
|
574 |
994 |
2813 |
3923 |
2) Attive in anni precedenti e oggi non più attive |
7758 |
|
3743 |
2135 |
1125 |
755 |
|
2773 |
1985 |
2836 |
164 |
a) di cui fuse |
351 |
|
180 |
104 |
32 |
35 |
|
265 |
68 |
17 |
1 |
b) Di cui non più attive e non fuse |
7407 |
|
3563 |
2031 |
1093 |
720 |
|
2508 |
1917 |
2819 |
163 |
3) Oggi attive |
13389 |
|
6737 |
2954 |
2697 |
1001 |
|
4806 |
2571 |
5986 |
26 |
a) Con rilievo economico (>100k€ biennio) |
9656 |
|
5221 |
2002 |
1705 |
728 |
|
4198 |
1894 |
3351 |
13 |
b) Senza rilievo economico (<100k€ biennio) |
3733 |
|
1516 |
952 |
992 |
273 |
|
608 |
677 |
2435 |
13 |
I) di cui non lo sono mai state |
3313 |
|
1311 |
843 |
927 |
232 |
|
507 |
586 |
2208 |
12 |
II) ridimensionate / decadute |
420 |
|
205 |
109 |
65 |
41 |
|
101 |
91 |
227 |
1 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
La prima osservazione è che la considerazione non della mera attività formale, ma di un criterio che somma allo stato dell’impresa come risultante in Camera di commercio con un pur assai blando criterio di effettiva rilevanza economica, modifica la composizione del mondo cooperativo in modo significativo. Il grafico a sinistra è quello già precedentemente riportato, relativo alla presenza di unità attive; il grafico a destra aggiunge anche il criterio del fatturato – considera, cioè, solo le cooperative con almeno 100 mila euro di fatturato medio nel biennio - e ciò porta a:
Figura 9 – Cooperative attive e rilevanti per tipo e macroarea territoriale – Anno 2022
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
Nella successiva Tabella 16 si è invece posto pari a 100 il numero di cooperative attive che conseguono il fatturato medio minimo di 100 mila euro nel biennio; a fronte di questo, anche senza considerare le cooperative “mai di fatto attive” – quelle per le quali dal 2008 ad oggi non risulta mai depositato un bilancio e che quindi presumibilmente furono attive in epoche ormai remote – ve ne sono 76 che nel corso del periodo considerato (2008 – 2022) interrompono l’attività senza che ciò sia collegato all’essere incorporate in altre cooperative (e quindi, rimanendo nei fatti attive in altra forma, all’interno di un altro soggetto), almeno per quanto i dati possono documentare. Vi sono inoltre 39 cooperative con bilanci inferiori ai 100 mila euro; in 35 casi non hanno mai superato tale soglia, in 4 la superarono in anni passati e ora non più. In sostanza, per ogni 100 casi in cui l’idea cooperativa si traduce in effettiva espressione imprenditoriale, ve ne sono 115 (76+39) in cui ciò non avviene (o non avviene più, o non avviene ancora). Nelle colonne a destra queste statistiche sono sviluppate per tipo di cooperativa e per area territoriale:
Tabella 16 – Cooperative attive e inattive per tipo di cooperativa e macroarea territoriale – dati base 100 – Anno 2022
|
Tutte |
|
A |
B |
A+B |
manca |
|
Nord |
Centro |
Sud e Isole |
manca |
Presenti nel database |
305 |
|
259 |
383 |
335 |
347 |
|
194 |
293 |
347 |
31638 |
1) Mai attive |
86 |
|
58 |
128 |
111 |
105 |
|
14 |
52 |
83 |
30176 |
2) Attive in anni precedenti e oggi non più attive |
80 |
|
72 |
107 |
66 |
104 |
|
66 |
105 |
85 |
1262 |
a) di cui fuse |
4 |
|
3 |
5 |
2 |
5 |
|
6 |
4 |
1 |
8 |
b) Di cui non più attive e non fuse |
76 |
|
69 |
102 |
64 |
99 |
|
60 |
101 |
84 |
1254 |
3) Oggi attive |
139 |
|
129 |
148 |
158 |
138 |
|
114 |
136 |
169 |
200 |
a) Con rilievo economico (>100k€ biennio) |
100 |
|
100 |
100 |
100 |
100 |
|
100 |
100 |
100 |
100 |
b) Senza rilievo economico (<100k€ biennio) |
39 |
|
29 |
48 |
58 |
38 |
|
14 |
36 |
69 |
100 |
I) di cui non lo sono mai state |
35 |
|
25 |
43 |
54 |
32 |
|
12 |
31 |
63 |
92 |
II) decadute |
4 |
|
4 |
5 |
4 |
6 |
|
2 |
5 |
6 |
8 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati MISE e AIDA
A conclusione delle analisi sul fatturato delle cooperative sociali e concentrandosi sulle caratteristiche di quelle che abbiamo definito “con rilievo economico” – quindi non dell’insieme delle cooperative sociali attive, ma un suo sottoinsieme pari a circa il 54% di queste, le 9’656 unità con un fatturato medio dell’ultimo biennio superiore a 100 mila euro - nella Tabella 17 è indicata la suddivisione per classi di fatturato. Se si guarda alla generalità delle cooperative, circa la metà si trova nelle prime tre classi di fatturato, sino quindi ad un fatturato 2022 che non supera i 500 mila euro. Se si guarda al tipo di cooperative, vediamo lievemente sovrarappresentate nelle prime due classi di fatturato (fino a 150 mila euro e da 150 mila a 250 mila euro) le cooperative B e ad oggetto plurimo (34% contro il 30% delle tipo A), ma soprattutto è significativo che il 68% delle cooperative meridionali (sempre, si intende, di quelle con almeno 100 mila euro di fatturato) sia racchiuso nelle classi sino a 500 mila euro contro il 40% di quelle del Nord e il 54% di quelle del Centro.
Le classi centrali (da 250 mila a 500 mila euro e da 500 mila a 1.5 milioni di euro) raccolgono una parte consistente della distribuzione, circa la metà delle cooperative, abbastanza equamente distribuite tra le due classi di fatturato.
Un quinto delle cooperative supera 1.5 milioni di euro di fatturato e il 6% supera i 5 milioni di fatturato; su queste classi più alte si incontra, come è prevedibile, una situazione invertita, essendo sovrarappresentate le cooperative A rispetto alle B (22% contro 17%) e le cooperative del Nord (30%) rispetto a quelle del Sud (10%).
Tabella 17 – Dimensioni economiche per tipo di cooperativa e macroarea territoriale – Anno 2022
|
Tutte |
|
A |
B |
A+B |
manca |
|
Nord |
Centro |
Sud e Isole |
manca |
1. Fino a 150'000 euro |
14% |
|
13% |
16% |
16% |
12% |
|
8% |
16% |
19% |
31% |
2. Da 150'000 a 250'000 euro |
17% |
|
17% |
18% |
18% |
18% |
|
13% |
18% |
23% |
31% |
3. Da 250'000 a 500'000 euro |
22% |
|
23% |
22% |
21% |
21% |
|
19% |
20% |
26% |
23% |
4. Da 500'000 a 1'500'000 euro |
26% |
|
27% |
26% |
23% |
28% |
|
30% |
25% |
22% |
15% |
5. Da 1'500'000 a 5'000'000 euro |
14% |
|
15% |
13% |
15% |
15% |
|
21% |
14% |
8% |
0% |
6. Oltre 5'000'000 euro |
6% |
|
7% |
4% |
7% |
6% |
|
9% |
7% |
2% |
0% |
Totale |
9656 |
|
5221 |
2002 |
1705 |
728 |
|
4198 |
1894 |
3551 |
13 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA
Sintesi dei risultati
L’analisi dei dati dimensionali della cooperazione sociale italiana – il numero di cooperative, il loro fatturato e, avvalendosi dei dati Istat, l’occupazione – restituisce un quadro non privo di complessità: il numero di cooperative diminuisce, il fatturato e l’occupazione aumentano, a fronte della combinazione di diversi fenomeni: dinamiche di concentrazione, fusioni, e anche una maggiore età media delle cooperative sociali, connessa ad una caduta lineare delle nuove costituzioni in questo decennio. Come interpretare questo fenomeno – capacità delle cooperative esistenti di accogliere entro di sé i nuovi fermenti sociali che diminuisce la necessità di costituire nuove unità o, al contrario, progressiva disconnessione della cooperazione sociale dal tessuto sociale – è questione che richiede per essere sciolta di dati ulteriori, non meramente desumibili da basi dati come quelle esaminate. Sempre a questo proposito, è il caso di notare un andamento diverso delle imprese sociali con forma di cooperative sociale; seppure ampiamente minoritarie – come numero, e ancor più come dimensioni – tali imprese sociali mostrano infatti una dinamica più vivace delle cooperative sociali. Questo potrebbe essere dovuto meramente a fenomeni di “emersione” di soggetti esistenti che scelgono di qualificarsi come imprese sociali o ad un’effettiva capacità di queste forme di accogliere fermenti sociali; i prossimi anni forniranno dati utili a sciogliere questo interrogativo.
Al tempo stesso il fenomeno della cooperazione sociale mostra articolazioni ed evoluzioni interne che meritano attenzione. La prima è data dalla crescita delle cooperative ad oggetto plurimo, che – un decennio orsono residuali – oggi hanno superato come dimensioni economiche le cooperative B e, con riferimento alle neocostituite, sono numerose quanto le cooperative di tipo A (e doppie rispetto alle tipo B). Ma, ancor più, appare urgente riflettere sull’estrema articolazione della cooperazione sociale, dove gli indicatori dimensionali aggregati sono conseguiti grazie all’apporto di un numero abbastanza limitato di cooperative; sono invece migliaia quelle che, seppure formalmente attive, hanno fatturati irrisori: per citare solo un dato, poco più di un terzo delle cooperative con fatturato superiore a 250 mila euro – soglia non così rilevante, a dire il vero – hanno prodotto in questo decennio il 94% - 95% del fatturato complessivo.
Già da soli, questi dati pongono l’urgenza di avviare una riflessione accurata sui fenomeni in corso, tesa in prima istanza a collocare i dati entro un quadro interpretativo e quindi a immaginare conseguenti politiche di settore.
DOI: 10.7425/IS.2024.04.01
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