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Fondata da CGM / Edita e realizzata da Iris Network
ISSN 2282-1694

Amministrazione condivisa

Impresa Sociale ha in questi anni dedicato una grande attenzione al tema dell’amministrazione condivisa. Non a caso: si tratta del più rilevante riconoscimento mai accordato all’impresa sociale e all’intero Terzo settore, che si ricollega idealmente alle leggi del 1991 sulla cooperazione sociale e sul volontariato e alla riforma della Carta costituzionale del 2001. L’affermazione, nelle leggi del 1991, della presenza di soggetti non pubblici, ma che operano per “l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”, non era certo facile da digerire né da parte del nostro ordinamento giuridico, né dalla cultura delle pubbliche amministrazioni; e non a caso il percorso per una effettiva traduzione di questo principio nelle pratiche sociali e amministrative ha avuto un percorso accidentato. Lo stesso si può dire rispetto all’art. 118 della Costituzione riformata nel 2001: non a caso la Corte costituzionale indica, nella Sentenza 131/2020, l’art. 55 del Codice del Terzo settore come la prima procedimentalizzazione del principio di sussidiarietà enunciato dalla carta quasi vent’anni prima. 
I tempi lunghi e il cammino contrastato di questa evoluzione sono comprensibili se inquadriamo l’amministrazione condivisa entro un percorso sottoposto a tensioni differenti e contrastanti.
Da una parte, la concezione stessa delle politiche – anche al di là del Terzo settore – è di per sé evoluta in senso sistemico. Se si immagina di intervenire su un sistema complesso – rilanciare un quartiere degradato, promuovere lo sviluppo locale, intervenire sulla condizione dei giovani in un territorio – necessariamente si pensa ad un complesso di attori – imprese, associazioni, istituzioni, cittadini -  che agiscono in modo sinergico. Guardando più da vicino l’ambito sociale, il riferimento della legge 328/2000, pur non molto avanzata su questi aspetti, al “sistema integrato di interventi e servizi” (che è cosa diversa dal disciplinare “i servizi sociali”) è figlio di questa cultura. E questo elemento sicuramente porta a guardare con interesse soluzioni collaborative.
Del secondo elemento si è già detto: l’art. 55 del Codice del Terzo settore e poi la Sentenza 131/2000 della Corte costituzionale hanno ridisegnato il campo, che oggi non vede più soggetti pubblici e soggetti privati, ma soggetti di interesse generale (pubblici e di Terzo settore, tra cui le imprese sociali) e soggetti privati. È un cambio radicale di prospettiva, che riconosce la società civile e il contributo che essa dà al benessere delle comunità locali. Ma, al di là del lato culturale, come ben illustrato negli articoli del dossier, questa evoluzione normativa ha portato a legittimare gli strumenti dell’amministrazione condivisa, rendendoli “normali” e non più residuali.
Ma, d’altra parte, vi sono anche forze che spingono potentemente in senso contrario. La religione della competizione di mercato per trent’anni ha indicato un’unica soluzione a tutti i problemi: più concorrenza. Più concorrenza nell’energia, nelle comunicazioni, nei trasporti, nella sanità… e anche nel welfare. L’appalto non è solo uno strumento amministrativo, è il frutto naturale di una cultura che, come un riflesso condizionato – e apertamente contraddittorio con la cultura sistemica prima richiamata – vede il Terzo settore come controparte contrattuale della pubblica amministrazione, impegnato a competere duramente per aggiudicarsi una fornitura; e ritiene che tutto questo abbia come risultato il miglior perseguimento dell’interesse del cittadino. Trent’anni di questa cultura hanno dato forma alla mentalità di amministratori pubblici e leader di terzo settore, formando persone e organizzazioni che non possono che guardare con diffidenza e resistenza agli scenari collaborativi. E anche nel Terzo settore sono purtroppo diffusi atteggiamenti muscolari, orientati a prevalere piuttosto che a costruire reti e a integrarsi con altri.
In questo contesto, si verifica la diffusione delle esperienze di coprogettazione e, in misura minore, di coprogrammazione, ormai diverse centinaia in tutto il paese. Se la diffusione quantitativa è un dato di per sé molto significativo, la qualità di queste esperienze si gioca nell’equilibrio delle tensioni contrapposte prima richiamate. Le leggi cambiano, la mentalità e la cultura delle persone può richiedere tempo per evolvere, entro organizzazioni complesse dove le suddette tensioni – spesso presenti anche in una stessa organizzazione – imprimono orientamenti talvolta non lineari.
Questo dossier fotografa quindi un’evoluzione in corso, fatta di eccellenze e criticità, di sperimentazioni avanzate e di casi in cui l’amministrazione condivisa fatica a superare le vecchie logiche degli affidamenti. Ricerca le criticità per comprendere come affrontarle, studia le buone prassi per capire come diffonderle. 
Il dossier è diviso in quattro sezioni.
Nella prima si ripercorre l’affermarsi del paradigma collaborativo, seguendone lo sviluppo storico (Gianfranco Marocchi), giuridico (Mario Gorlani), soffermandosi in particolare sull’impatto della Sentenza 131/2020 della Corte costituzionale (Luca Gori); Gregorio Arena apre lo sguardo a forme ulteriori di amministrazioni condivisa, individuando i diversi spazi della coprogettazione e dei patti di collaborazione, mantre Gianmaria Gotti  esamina il tema dell'amministrazione nel contesto comunitario.
La seconda sezione, con articoli di Gianluca Salvatori, Silvia Sacchetti e Giacomo Pisani, affronta il tema dell’amministrazione condivisa come elemento in grado di rivitalizzare le nostre istituzioni democratiche.
Nella terza sezione, Luca Fazzi, Leonardo Becchetti, Emanuele Bobbio, Luca Raffaele e Lorenzo Semplici propongono una lettura complessiva del fenomeno, individuandone punti di forza, criticità e studiando.
Segue una quarta sezione in cui sono raccolti studi di caso e ricerche sul tema, offrendo al lettore uno spaccato di quanto concretamente sta accadendo sul territorio.
Infine, la quinta sezione contiene dei materiali che tentano di offrire risposte ad alcune delle più frequenti questioni che si pongono durante le concrete pratiche di amministrazione condivisa.

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Rivista-impresa-sociale-amministrazione-condivisa-collaborazione-sussidiarieta

/ 20 marzo 2023

AMMINISTRAZIONE CONDIVISA, COLLABORAZIONE, SUSSIDIARIETÀ

Impresa Sociale propone un dossier sul tema dell'amministrazione condivisa. Raccogliere contributi teorici e studi di casi concreti, ricerca le criticità per comprendere come affrontarle, studia le buone prassi per capire come diffonderle.

Echi
La Sentenza 131 e il lungo cammino della collaborazione
Gianfranco Marocchi
La sentenza 131 della Corte Costituzionale contiene la più piena legittimazione dell'art. 55 del Codice del Terzo Settore, di cui si evidenzia la diretta derivazione costituzionale e il fondamento nella natura peculiare del Terzo settore stesso, dissolvendo ogni resistenza alla sua applicazione. Come si è giunti fino a qui?
Saggi
Impresa sociale e amministrazione condivisa
Mario Gorlani
Il rapporto con le Pubbliche Amministrazioni rappresenta in molti casi un elemento essenziale dell’attività delle imprese sociali. Il Codice del Terzo Settore offre soluzioni che, se valorizzate correttamente, possono consentire una sintesi proficua delle opposte esigenze che si confrontano nell’ambito delle relazioni tra enti pubblici e organizzazioni sociali.
Echi
Gli effetti giuridici a lungo raggio della sentenza 131
Luca Gori
Il bilancio che trae la sentenza 131 della Corte Costituzionale è destinato a portare nuova luce sull’interpretazione del Codice del Terzo settore, introducendo degli elementi di dinamismo in grado di guardare avanti, ipotizzando linee di ulteriore sviluppo per gli orientamenti della politica legislativa in materia.
Echi
Sussidiarietà orizzontale ed enti del Terzo settore
Gregorio Arena
Art. 55 e Regolamenti per l'amministrazione condivisa sono gli strumenti con cui il "polo dell'interesse generale" - Terzo settore e cittadini che agiscono per il bene comune - collabora con il "polo dell'interesse pubblico" - la pubblica amministrazione - in logica sussidiaria.
Saggi
Action plan: riflessi sull’ordinamento italiano
Giammaria Gotti
Il Piano d’azione europeo per l’economia sociale si pone l’obiettivo di sviluppare quadri politici e giuridici adeguati a far prosperare l’economia sociale. Rientrano in questo ambito la fiscalità, gli appalti pubblici e la disciplina degli aiuti di Stato. Aspetti che interessano il legislatore italiano, che su tali temi è tenuto a fare i conti con l’ordinamento europeo.
Saggi
Amministrazione condivisa: tra pubblico ed economia sociale
Silvia Sacchetti, Gianluca Salvatori
Il tema dell’amministrazione condivisa in una prospettiva politologica. Una modalità di relazione tra pubblica amministrazione e terzo settore che rappresenta una nuova forma di empowerment degli attori sociali e promuove modelli di autodeterminazione e di esercizio democratico del potere di controllo strategico sulle attività di produzione dei servizi.
Rivista-impresa-sociale-amministrazione-condivisa-e-democrazia

Teoria politica

Giacomo Pisani / 23 ottobre 2021

Amministrazione condivisa e democrazia

L'amministrazione condivisa è recupero del carattere collettivo della decisione e può dare nuova linfa alla democrazia, riequilibrando sovranità pubblica e iniziativa dei cittadini. L'impresa sociale porta in dote la sua specifica vocazione, organizzando l'azione di interesse generale oltre lo spontaneismo.

Saggi
Sussidiarietà e coprogettazione: un legame implicito?
Luca Fazzi
In questo saggio Luca Fazzi si interroga su quanto le esperienze di coprogettazione siano effettivamente in grado di costruire un’alternativa sussidiaria al mercato del welfare. Come valutare se la coprogettazione risponde alle attese di promozione di un nuovo welfare incentrato sulla collaborazione e sulla valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale?
Saggi
Teoria e strumenti per un’amministrazione condivisa efficiente
Leonardo Becchetti, Emanuele Bobbio, Luca Raffaele, Lorenzo Semplici
Un saggio che si interroga su quali siano gli strumenti più funzionali a percorsi di amministrazione condivisa, in modo da esaltarne le potenzialità e gestirne i fattori di rischio. Il modello del Patto di Rete e Patto di Comunità promosso da NeXt può rappresentare un esempio concreto di efficienza in tema di local multistakeholder network building.
Amministrazione condivisa
Coprogrammare una nuova stagione del welfare
Luca Fazzi
Con il Codice del Terzo settore si è aperta una nuova importante stagione di riorganizzazione dei rapporti tra pubblico e Terzo settore. Ma per dare gambe ai nuovi strumenti collaborativi si deve capire a quali condizioni possono fare la differenza. Quali sono i problemida considerare? Come accompagnare i processi? Come fare in modo che l’innovazione vada a buon fine?
Rivista-impresa-sociale-studi-di-caso

/ 20 marzo 2023

STUDI DI CASO

Coprogrammazione
La coprogrammazione a Caluso
Gianfranco Marocchi
Uno studio di caso su un’esperienza di coprogrammazione in provincia di Torino; viene seguito il processo dalle sue premesse sino agli esiti, ripercorrendo insieme tanto gli aspetti amministrativi quanto quelli sociali e di processo, nella convinzione che le prassi offrano elementi di conoscenza e riflessione fondamentali.
Coprogrammazione
La co-programmazione ex articolo 55
Andrea Bongini, Pina Immacolata Di Rago, Salvatore Semeraro, Umberto Zandrini
Un contributo originale che esplora gli sviluppi di questa pratica di amministrazione condivisa: come impatterà la coprogrammazione sull’impianto programmatorio degli Enti locali? Ci aspetta un futuro in cui Enti pubblici e Terzo settore collaboreranno laddove i documenti fondamentali della programmazione degli Enti locali interessano settori di interesse generale?
Amministrazione condivisa
Coprogettazione e contesti accoglienti
Nicola Grigion
Quali possono essere le ricadute della coprogrammazione e della coprogettazione nell’ambito delle attività di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, uno tra i più problematici nel panorama del welfare locale? In che misura la natura collaborativa delle esperienze locali di accoglienza può trovare nella coprogettazione un ambiente favorevole per innescare processi di innovazione?
Casi studio
La coprogrammazione di un Piano Sociale di Zona
Marco Cau, Elena Volpato
Un caso studio che ricostruisce il contesto locale nel quale è maturata l’esperienza di coprogrammazione del Consorzio Sociale Pavese. A partire dalle fasi di sviluppo del procedimento, le modalità di svolgimento dell’attività istruttoria, soffermandosi sugli strumenti utilizzati per favorire partecipazione e condivisione, fino agli esiti del processo di coprogrammazione.
Saggi
Sperimentando la co-programmazione a livello locale
Giammaria Gotti
Un’analisi sulle applicazioni a livello locale della dell’istituto della co-programmazione prevista dal Codice del terzo settore. A partire da un’indagine sui presupposti teorici della partecipazione degli enti del terzo settore alle scelte programmatiche degli enti locali, Giammaria Gotti propone il caso del Comune di Brescia con il Consiglio di indirizzo del welfare della città.
Saggi
Coprogettare la coprogrammazione e la coprogettazione
Gianna Vignani
Un saggio che sintetizza i risultati del percorso progettuale denominato “Co-progettare la Co programmazione e la Co-progettazione: una ricognizione nel territorio toscano” realizzato nel 2022 da Rete UP Umanapersone, Legacoop sociali Toscana (Dipartimento area welfare) e Confcooperative Federsolidarietà Toscana.
Rivista-impresa-sociale-co-progettazione-e-proprieta-intellettuale

Diritto

Claudia Del Re / 08 marzo 2023

Co-progettazione e proprietà intellettuale

La coprogettazione porta con sé un'esigenza di condivisione dei saperi e delle conoscenze dagli enti partecipanti. Ma, rispetto alla proprietà intellettuale, le linee guida si limitano a tutelare e le prerogative dell'amministrazione mentre sarebbe utile una riflessione che consideri in modo equilibrato le diverse istanze.

Rivista-impresa-sociale-art-55-la-nuova-legge-regionale-in-umbria

Diritto

Andrea Bernardoni / 03 marzo 2023

Art. 55, la nuova legge regionale in Umbria

Approvata la nuova legge sull'amministrazione condivisa in Umbria. Definisce principi generali, soggetti e esiti dei procedimenti di coprogrammazione e coprogettazione.

Rivista-impresa-sociale-la-voce-e23-e-le-coprogettazioni

Policy

Gianfranco Marocchi / 30 gennaio 2023

La voce E23 e le coprogettazioni

Se nelle coprogettazioni non si possono fare utili, come può l'amministrazione condivisa diventare un'esperienza ordinaria per le imprese sociali? Come possono sopravvivere e rafforzarsi? Tema complesso, che richiede alla base di ripensare i concetti in coerenza con una economia cooperativa.

Rivista-impresa-sociale-codice-degli-appalti-che-confusione

Attualità

Gianfranco Marocchi / 19 novembre 2022

Codice degli appalti: che confusione!

In questi giorni sta circolando una bozza del nuovo Codice dei contratti pubblici che entra nel merito degli istituti di amministrazione condivisa. Con notevole confusione e poca conoscenza dei termini della questione. Soprattutto,senza che ve ne fosse bisogno.

Rivista-impresa-sociale-il-peggior-nemico-dell-amministrazione-condivisa

Policy

Gianfranco Marocchi / 21 ottobre 2022

Il peggior nemico dell'amministrazione condivisa

Il peggior nemico dell'amministrazione condivisa sono le coprogettazioni fatte male, quelle che sembrano appalti, quelle in cui si deve competere più che collaborare. E' il caso di questo esempio toscano, del tutto estraneo allo spirito e alla lettera della norma

Rivista-impresa-sociale-coprogettazione-parliamo-di-soldi

Policy

Gianfranco Marocchi / 29 giugno 2021

Coprogettazione: parliamo di soldi

Il Terzo settore si sta appassionando all'amministrazione condivisa. Ma sente il rischio che essa porti con sé un'insidia: dovere ulteriormente diminuire, sotto i limiti della sostenibilità, le risorse disponibili. E' quindi urgente provare a fare ordine sui temi del "contributo" e del "cofinanziamento".

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